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Sci di fondo

Sci di fondo – La soddisfazione di Federico Pellegrino: “Bello arrivare a giocarmela in finale divertendomi”

Foto credits Fondo Italia

Val di Fiemme – Tante risposte per Federico Pellegrino, che ha guidato un’Italia che ha convinto sia al maschile che al femminile, fino ad una finale combattuta fino alla fine. È mancato qualcosa nel finale, ma il poliziotto della Valle d’Aosta, come sempre, sa tratte i giusti stimoli e le giuste valutazioni dalla sua prestazione odierna, che non manca di illustrare nei minimi dettagli a Fondo Italia che lo ha incontrato al termine della finale chiusa ai piedi del podio.

“Oggi è stata una giornata interessante, fin dalla qualifica ho cercato di capire cosa nella seconda parte funziona meno che nella prima, gli intertempi non hanno troppo aiutato, vedremo i risultati del GPS questa sera, poi invece per i turni di fatto oggi è venuto fuori anche l’allenamento, perché magari c’erano altri sprinter che sono abituati a lavorare meno di me e quindi mi sono trovato a fare quattro turni di gara senza pensare alla fatica, soltanto pensando alla tattica di gara e di questa cosa sono molto contento. Sono sensazioni che mi è capitato di avere già negli ultimi anni ma arrivare in finale a giocarmela divertendomi e cercando di divertire il pubblico è stata una bella soddisfazione.”

Una sprint che il 34enne valdostano definisce un “bel percorso”, in cui partito senza aspettative ma gli ha permesso di guadagnare secondi importanti in vista delle ultime due gare, tra le più impegnative della competizione.

“Le aspettative erano veramente basse da parte quindi ad ogni turno guadagnato è stato qualche secondo in più che posso permettermi di prendere domani, quando ci sarà la gara più dura del Tour de Ski, e poi è stato bello avere anche qualche gioco di squadra, avere qualcuno in batteria con me con cui approcciarmi in questo modo, così come è accaduto nell’Inseguimento a Dobbiaco con Paolo Ventura. Sono bei momenti, io li prendo anche come manifestazioni di rispetto e stima da parte dei compagni di squadra nei confronti dei quali sto cercando di impegnarmi molto in questi anni per aiutarli, così come capita che sia io ad avere bisogno di loro aiuto, che rispondano presente non è cosa da poco. Se sono passato da lucky loser è per un 1 secondo e mezzo, forse meno, se Daprà non avesse aperto in cima alla salita saremmo rimasti tutti e due fuori. Alla fine queste sono gli aspetti belli della gara di oggi, e poi in finale c’è stato un confronto diretto con lo svedese Grate, arrivava anche lui dalla seconda semifinale. Speravo di stancarlo un po’ di più in salita, mentre invece a Klaebo e Northug ci pensavo relativamente. Nello sprint finale è venuto fuori quello che ho visto in semifinale, e cioè che chi pesa di più di me su una neve e un tracciato del genere ha un vantaggio. Aspetto di vedere le modifiche del dosso finale per l’anno prossimo che sembrano essere in programma, e questo potrebbe essere un elemento a favore, oltre alla neve che sicuramente a metà febbraio difficilmente sarà così dura e compatta, quindi magari ci sarà qualche altra differenza”

Alla fine, visto che Pellegrino ormai è a tutti gli effetti “il capitano” di questo gruppo, gli abbiamo chiesto qualche commento sulla squadra e sulla prestazione di un gruppo che non è stato a guardare in queste giornate tutte italiane del Tour 2024/25.

“Non so storicamente quante volte è successo che sette uomini italiani fossero qualificati per le batterie. Poi bisogna sempre fare la premessa che mancano i russi, che siamo al Tour de Ski, però intanto c’erano tutti gli altri e in tanti sono rimasti fuori. Noi invece appunto c’eravamo e siamo riusciti a lottare per i lucky losers con due ragazzi fino all’ultimo, fronteggiando i norvegesi a viso aperto, due donne in semifinale dopo il supertempo in qualifica di Dobbiaco di Cassol, supertempo in qualifica di Monsorno oggi, Caterina (Ganz) che in classico c’è e sta crescendo. È un percorso che sta andando avanti ed era importante qui farsi vedere”

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