DOBBIACO – Quando il responsabile tecnico della squadra azzurra Markus Cramer aveva tratto un bilancio delle prime due tappe del Tour a Fondo Italia, il tedesco ci ha raccontato di voler vedere i suoi atleti impegnarsi nelle sprint quanto nelle distance, indipendentemente dalla loro “specialità”. E sicuramente questo pomeriggio l’allenatore tedesco delle azzurre è compiaciuto dalle prestazioni delle nostre sprinter Federica Cassol e Nicole Monsorno che dovevano, almeno sulla carta, pensare a difendersi e invece si sono trovare a sfruttare a pieno un treno importante come quello di Therese Johaug nella fase di “ritorno” del giro da 20km, lavorando bene per restare con la norvegese in tutta la fase di discesa per poi addirittura staccarla nel finale dentro lo stadio.
Dopo la vittoria della qualificazione nella sprint inaugurale, Federica Cassol ha ottenuto un gran bel risultato a ridosso delle prime 30. A Fondo Italia, la valdostana ha raccontato la sua gara: “Sono partita con l’obiettivo di tenere Parmakoski consapevole del fatto che mi avrebbe presa, ma poi mi ha preso già al 1.5km, poco prima del lago, e poi sono riuscita a restare con lei fino ai 5km poi poco prima della salita al Cimitero di Guerra l’ho lasciata andare perché sarei andata fuori ritmo e non ne valeva la pena. Poi ai 9km abbiamo beccato Johaug e Fosnaes e lì ho provato a tenerle fino allo scollinamento, perché poi sapevo che al ritorno trovare qualcuno avrebbe fatto la differenza e infatti sono riuscita a tenerla per quel kilometro e nella fase di discesa è stata una figata! Mi sono divertita tantissimo.”
“Pensavo avrei sofferto di più quel chilometro e invece…” ha continuato “poi in discesa stando in scia non si sprecano quasi energie e quindi siamo arrivate qua non dico riposate ma sicuramente avendo ancora forza. Avrei temuto di più fare una gara skating nel tracciato dello stadio, onestamente, che non sulla pista turistica. Sono contenta e mi sono divertita”
Una gara soddisfacente anche per Nicole Monsorno, che ha sfruttato lo stesso treno nella fase di discesa del tracciato. Per la trentina, che abbiamo incontrato all’arrivo della 20km è stata una boccata d’aria dopo le difficoltà nella prima parte della gara, quella nel falsopiano in salita. “Ho fatto un po’ fatica nella prima parte perché sono stata passata da Matintalo e Parmakoski che avevano un ritmo troppo elevato quindi ho fatto tutta la salita da sola, poi però a inizio discesa ho sentito arrivare un treno alle mie spalle per cui mi sono attaccata e devo dire che in scia si faceva molto meno fatica”
“Johaug spingeva veramente tanto, non so davvero come abbia fatto e devo ringraziarla. Io mi sono divertita e ho fatto la mia gara. Complimenti invece a Federica (Cassol) che è riuscita a tenerla anche in salita e ha fatto un garone!”
E poi alla fine, anche per l’atleta delle Fiamme Gialle la soddisfazione di superare e lasciare Johaug nella discesa prima del traguardo: “Sì c’è sempre quell’orgoglio da sprinter e volevamo arrivarle davanti!”