Oltre al “danno”, un amarissimo sesto posto dopo una gara condotta in testa, per Therese Johaug è arrivata pure la beffa, vale a dire un cartellino giallo per aver percorso, durante la Mass start di domenica, in double poling anziché in passo alternato una zona tecnica delimitata. Lo stesso avvertimento è stato comminato anche alla svedese Ebba Andersson. Una seconda ammonizione comporterebbe una pesante penalità di tre minuti e allo stesso tempo eventuali sogni di vittoria nella classifica generale del Tour verrebbero infranti.
Johaug ha ammesso di aver commesso un errore e di meritare la sanzione, tuttavia nell’incontro con la stampa norvegese di ieri pomeriggio, la 36enne è stata piuttosto polemica con la giuria visto che, nella gara maschile del pomeriggio di ieri, gli uomini non hanno avuto lo stesso trattamento e la zona in cui il double poling era proibito era stata accorciata.
“Penso che abbiano preso la decisione sbagliata quando l’hanno cambiata dopo. Questo mi infastidisce. Non dovremmo essere su un piano di parità attualmente? La stessa cosa è successa in una gara maschile a Beitostølen qualche anno fa, se pensano che ci debba essere una zona tecnica, allora deve esserci per tutti. Non sono d’accordo sul fatto che debbano cambiarla per la gara maschile!” ha detto la norvegese, secondo quanto riportato da VG e NRK.
La squadra norvegese tenterà un ricorso appellandosi a questo cambio? “Non ancora, ma ci lavoreremo” ha dichiarato Johaug “Vogliamo sapere perché l’hanno cambiata prima della gara maschile. Mi aspetto che, quando stabiliscono una zona tecnica, in giuria siano responsabili della scelta che fanno”
Alle accuse di Johaug risponde direttamente Michal Lamplot, race director della FIS per lo sci di fondo, interpellato da VG. Il ceco si è detto perplesso di fronte alle rimostranze della fondista di Dalsbygda: “Innanzitutto è importante dire che solo tre donne su 63 hanno avuto un problema in quel tratto. In generale, nelle gare a tecnica classica è relativamente comune che la giuria decida di modificare la segnaletica del percorso. Questo accade sia per le zone tecniche che per le indicazioni di percorso. Lo facciamo perché il numero di partecipanti alle gare femminili e maschili è diverso, e la velocità non è la stessa. Vogliamo fornire le condizioni migliori e più eque per entrambi. Per questo motivo abbiamo deciso di modificare le zone tecniche dopo la gara femminile”