DOBBIACO – Si chiude la 20 km a skating di Dobbiaco, dopo una prova quanto mai insolita che sconvolge gli equilibri nella generale del Tour de Ski. Tra gli azzurri, chi è riuscito a limitare i danni è Elia Barp che ha chiuso al 23° posto, appena alle spalle di Nyenget. Intervistato da Giorgio Capodaglio, inviato di Fondo Italia, l’azzurro svela di essere caduto a pochi minuti dalla partenza, motivo per cui al primo intertempo pagava già un distacco piuttosto ampio. Alla luce di questo, acquisisce ancora più valore la sua prova, considerando che dal 5° chilometro fino alla fine ha concesso soltanto 37 secondi ad Amundsen.
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A proposito della caduta, Barp spiega: “Prima del lago c’era l’attraversamento della strada con la neve molle, ci sono andato dentro con gli sci e sono andato giù di faccia. Sono caduto praticamente subito, infatti già al primo intertempo prendevo 30 secondi. Sono caduto, poi ero incastrato con i bastoni e ci ho messo un sacco a rialzarmi“.
A sottolineare l’importanza della startlist nella gara di oggi e dei trenini formatisi nella parte in discesa, Barp aggiunge: “Poi dopo un po’ mi ha preso Ree e sono andato un po’ con lui, poi in discesa ci siamo dati i cambi ed è andata. E’ stato importante trovarlo perché ci siamo aiutati molto e alla fine penso sia andata discretamente, quindi va bene così”.
Il bilancio complessivo è dunque positivo per Barp, che si prepara a partire con il distacco accumulato oggi (1 minuto e 37 da Amundsen) nella pursuit in classico di domani: “Secondo me per essere una 20 così non è andata male, alla fine ero quasi pieno di crampi perché ci davamo i cambi ogni 200 metri, andando a tutta, facendo 10 km così. Sono abbastanza contento alla fine di come sia andata. L’inseguimento? Vediamo come andrà”.