Con il successo nella 15km Mass Start di ieri, Johannes Klaebo ha confermato la sua leadership sul Tour de Ski dopo la vittoria nella sprint di sabato, ma sul quel podio c’era qualcuno ancora più felice del campione di Trondheim. Sempre un portacolori della Norvegia, Håvard Moseby, terzo nella gara domenicale, può raccontare una di quelle belle storie che rendono lo sport speciale e il Tour in maniera particolare: il 25enne infatti, nonostante sia attualmente in testa alla Coppa di Scandinavia, proprio come la norvegese Helene Marie Fossesholm, la Nazionale norvegese non aveva previsto inizialmente la sua presenza nella rosa per il Tour ed è stato inserito in squadra solo nel giorno di Santo Stefano, dopo il forfait di Matz William Jenssen che, ammalato, ha dovuto rinunciare alla trasferta italiana.
Il classe 1999, che è parte della squadra nazionale “reclute”, è reduce da un ottimo avvio di stagione in Coppa di Scandinavia, con diversi podi e una vittoria: questo risultato, se dovesse essere confermato da altre importanti prestazioni, potrebbe spalancargli le porte, ambitissime da tutti i norvegesi, del Mondiale di casa a Trondheim.
“È una cosa davvero importante. Arrivare come riserva al Tour de Ski e conquistare un podio già al secondo giorno significa molto. È quello per cui ho lavorato tutto l’anno” ha commentato Moseby a Viaplay dopo il traguardo “Mi sono rotto la clavicola in estate, quindi ottenere il mio miglior risultato in una stagione come questa significa molto, anche se è abbastanza buffo che il terzo classificato fosse il più soddisfatto”
A Dagbladet, invece, il norvegese è entrato più nel dettaglio sulla gara: “Ho capito subito che si sarebbe decisa in volata, e quando mi sono reso conto di essere in una buona posizione ho dovuto solo stringere i denti.”
Un po’ del merito di questo podio però, come racconta il quotidiano norvegese, va anche ad Harald Østberg Amundsen, che oggi si è dovuto “accontentare” del sesto posto in gara, ma ha preparato la gara proprio assieme a Moseby, con cui ha un “passato” in Coppa di Scandinavia ed è sicuro che il compagno di squadra “farà paura”.
“Conosco Harald da molti anni e cerco di imparare da lui. Lo guardo con ammirazione. Abbiamo gareggiato insieme da juniores, ma lui ha scalato i ranghi prima di me” è la risposta del fondista di Kjelsås, che sta affrontando questa convocazione con una parola chiave: “curiosità”. “Bisogna essere curiosi e imparare. Quello che noto in Harald e negli altri che hanno già raggiunto alti livelli è che credono davvero in quello che fanno e non cambiano la loro filosofia o i loro pensieri. Quest’anno ho cercato di fare di più anche io.”