DOBBIACO – Una due giorni di inizio Tour de Ski che, anche senza la bandiera italiana issata sul podio, ha dato diversi spunti molto positivi da parte degli azzurri, sia al maschile che al femminile. E questo è certamente motivo grande orgoglio e felicità per Marcus Cramer, il responsabile tecnico della squadra azzurra, che intervistato da Fondo Italia ha tracciato questo pomeriggio un primissimo bilancio su quanto messo in pista dai suoi atleti.
“Ieri è stata una giornata molto buona per noi, soprattutto per quanto riguarda la qualificazione anche se ovviamente in finale ci si sarebbe aspettato qualcosa di più, ma siamo al Tour di Ski e non c’è solo un’unica gara. Anche oggi sia gli uomini che le donne hanno messo in mostra delle buone prestazioni, con l’ottavo posto di Federico Pellegrino. Ho appena parlato con lui (al termine della gara, ndr) e mi ha detto che si sente molto bene, nell’ultima salita ha combattuto duramente. Martino Carollo poi ha chiuso in 25esima posizione, ma lui e gli altri ragazzi hanno comunque fatto gara di testa per gran parte della gara, e anche se il finale è qui e non quando mancavano 2.5km, sono contento che i giovani si stiano avvicinando ai migliori e ora siamo a metà strada verso il risultati top. Sono molto positivo dopo queste due giornate!“
Soddisfazione anche per le prestazioni delle ragazze che laddove nella sprint hanno messo in mostra luci ed ombre, nella distance hanno saputo reagire e lavorare seguendo le indicazioni dei tecnici.
“Anche per quanto riguarda le ragazze oggi è stata una buona giornata, Caterina (Ganz) si è ripresa dopo la giornata di ieri non proprio bella e ha saputo rifarsi, e lo stesso vale per Anna (Comarella), abbiamo visto quello che ci aspettavamo da loro. Nelle gare distance i ragazzi ci devono far vedere qualcosa e lo hanno fatto oggi. Sono decisamente positivo e ora aspetto con impazienza la 20km martedì“
“Come ho spiegato a Federica ieri, quando vinci qui una qualificazione sei davvero forte ma poi bisogna confermarsi nei quarti di finale” ha continuato Cramer, riferendosi a Cassol così come a Nicole Monsorno, che hanno mostrato insofferenza per il risultato odierno, segno di una grande voglia di far bene dopo le buonissime prestazioni nella sprint “chiaramente si vede che mancano di esperienza a questi livelli e devono ancora imparare ma sono qui per questo e passo dopo passo faranno meglio e anche oggi entrambe hanno fatto una buona gara distance ed è ciò che voglio da loro, che non pensino solo alle sprint ma che facciano bene in queste gare per poi rendere al meglio nelle sprint. Ora lo capiscono e sono contento di questo”
Oltra per i tecnici come per gli atleti, la testa è alla gara di martedì, che chiuderà il 2024 delle competizioni dello sci di fondo con una nota veramente “grave”: in programma infatti c’è una 20km individuale a skating, la cosiddetta gara delle “Tre Cime”, con un solo giro a disposizione degli atleti in cui si è veramente soli e non si potrà approfittare di treni particolari se non quelli degli atleti che partono a distanza ravvicinata e 10km di salita durissimi. Anche il tecnico tedesco, come ci anticipava Pellegrino nella sua intervista a Fondo Italia al termine della gara, crede che sia la gara che fungerà più di tutte da spartiacque per il Tour.
“Penso che sia la gara più dura del Tour. Certo in Val di Fiemme ci sarà lo skiathlon, ma qui si è soli per 20km e non si riposa mai, bisogna lavorare ogni secondo, il che significa che si potrà perdere un bel po’ di tempo o se ne può vincere tanto. Vedremo chi ha avuto la miglior preparazione quest’estate. Gli italiani? Penso che siamo più efficienti in skating che in classico e quindi questa tappa è più favorevole, per questo motivo abbiamo lavorato molto negli ultimi due anni per spingere nei piani perché come dico sempre è nel piano che si fa la differenza e spero che martedì si veda che abbiamo lavorato per questo, anche se sarà comunque una gara veramente tosta”