Se ti chiami Sophia Laukli e la tua specialità sono le salite ripide e i terreni al limite dell’estremo, non puoi che esultare quando vieni a sapere che al Tour de Ski è stato introdotto un pettorale che valorizza proprio quelle capacità da “climber” che per la statunitense sono un punto di forza, visto anche il suo feeling con la corsa in montagna che pratica in estate. A poche ore dall’inizio ufficiale della 19ª edizione al via sulle nevi di Dobbiaco, proprio Laukli ha detto la sua su questa inedita classifica che premierà i migliori in alcuni punti selezionati in 4 delle 7 tappe (la mass start in classico e la 20 askating di Dobbiaco e lo skiathlon e il Cermis in Val di Fiemme) , con rilevanza particolare data – chiaramente – alla salita finale sull’Alpe Cermis.
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Spazio in apertura a un ricordo della vittoria sul Cermis arrivata lo scorso anno: “Vedere che sono riuscita ad arrivare così lontano, in pochi anni di impegno nello sci, mi rende entusiasta perché sento che posso fare molto di più. Ottenere la mia prima vittoria ed essere la più giovane vincitrice per gli Stati Uniti dimostra che tra più di cinque anni spero di avere più di una vittoria. La vittoria sull’Alpe Cermis è stata ovviamente un’enorme iniezione di fiducia, ma credo di aver disputato altre gare, non solo in salita, in cui sono riuscita a fare abbastanza bene. Queste gare hanno dimostrato che ho fatto molti progressi, ma posso fare ancora molto”.
Per Laukli, l’introduzione di un nuovo pettorale dedicato agli scalatori – a cui sarà abbinato il colore viola – è qualcosa che sicuramente porta nuove motivazioni nell’approccio al Tour de Ski: “Negli anni precedenti ci sono stati pochi focus perché sono molto specializzato. Si è sempre trattato della salita finale del Tour de Ski e forse di una manciata di altre gare. Per gli altri sciatori ci sono sempre gli sprint bonus e piccole cose del genere, a cui non ho mai prestato attenzione perché so che non è l’ambito in cui eccello, quindi avere questo nuovo pettorale da scalatore è molto bello. Non so se sarà il mio obiettivo per il Tour, ma è bello avere un’attenzione che va oltre il risultato finale, quindi ci penserò sicuramente in tutte le gare”.
E’ chiaro che non sarà lei l’unica contendente a lottare per questo riconoscimento, ma dovrà prestare particolare attenzione ad atlete come le norvegesi Therese Johaug e Heidi Weng, assolute specialiste del format: “Ci sono molti buoni scalatori – conclude Laukli – ma spero di essere uno di loro, quindi è sicuramente bello lavorare per questo quest’anno. In generale, ho cercato di migliorare non solo in salita, ma ora che so che c’è qualcosa in palio per essere veloce in salita, probabilmente andrò un po’ più veloce e spingerò un po’ di più”.