“Abbastanza bene”. Così esordisce Federico Pellegrino ai microfoni di Fondo Italia, imbeccato dall’inviato Giorgio Capodaglio, dopo il 7° posto conquistato nella sprint di Dobbiaco che oggi ha aperto il Tour de Ski. Belle sensazioni in qualifica e ai quarti di finale e una finale sfiorata e lasciata andare solo al fotofinish con il francese Richard Jouve. L’analisi di Pellegrino non è tuttavia solo una riflessione sulla propria gara, ma anche – da buon punto di riferimento quale è per tutti gli azzurri – una disamina della bella prova di squadra dell’Italia.
Dicendo la sua sulla gara e sulle sensazioni provate, Pellegrino spiega: “Abbastanza bene. Poteva andare meglio, il quarto di finale era una finale nella mia testa. Ho cercato di correre senza risparmiarmi un metro. Tenere dietro su questa neve gente capace di esprimere watt assurdi come Valnes e Anger fino quasi alla fine non era una cosa facile e ce l’ho quasi fatta, quindi del quarto di finale sono molto contento. In semifinale invece ho optato per ottimizzare al meglio le energie che ancora avevo, sono stato un po’ più coperto e alla fine per poco non riuscivo anche a passare il turno. Lo sapevo già che su questa neve i giovani con tanta forza possono esprimere al meglio il loro valore, mentre invece quando si corre su veni bagnate e nevi nuove, dove bisogna dosare veramente bene la forza, riesco a dare qualcosa in più io. Non sapevo bene cosa aspettarmi dalla giornata. Il primo step era un’ottima qualifica e quello era fondamentale. Direi che complessivamente posso dire di aver iniziato con il piede giusto questo Tour de Ski, come direi tutta la squadra italiana”.
Inevitabile un accenno all’ottima prova di squadra degli azzurri che – a partire dal 1° posto in qualifica di Federica Cassol per arrivare ai 7 uomini qualificati – ha sicuramente dato segnali incoraggianti: “Abbiamo fatto una prova di squadra eccelsa in qualifica. Sappiamo bene che le sprint sono fatte così, prima ci va lo step della qualifica e poi si inizia a ragionare in maniera un po’ più cosciente sui quarti di finale. Penso che il numero della Cassol sia stato veramente tanta roba, così come 7 maschi qualificati alle fasi finali. Veramente bene, siamo partiti con il piede giusto, quindi avanti così”.
Spazio infine a qualche battuta sulla 15 km mass start in classico che rientra nel programma di domani: “Gli obiettivi per domani? Domani sarà una mass start, partirò con un pettorale basso quindi qualche energia da risparmiare nelle fasi inziali. Anche se bisognerà correre il rischio di stare un po’ all’aria, per evitare di trovarsi un po’ indietro. Penso che possa essere una gara simile a quella di Oberhof dell’anno scorso, a meno che qualcuno non si inventi numeri assurdi sulla salita dura. Sarà una gara importante e direi che grazie al merito di oggi si parte già in una buona posizione”.