Un “post carriera” ricco di nuove esperienze si è aperto per Mona Brorsson che ha lasciato il biathlon mondiale ritirandosi al termine della scorsa stagione. Quest’inverno ha iniziato a lavorare in qualità di esperta a commentare le gare del massimo circuito per la televisione svedese e qualche settimana fa è stata eletta tra gli otto membri del Gruppo 2 del Consiglio degli atleti dell’Agenzia mondiale antidoping (WADA) per il periodo 2025-2027 in seguito a un’elezione di due giorni tenutasi virtualmente tramite una piattaforma di voto online tra il 10 e il 12 dicembre. L’elezione era aperta alle Commissioni Atleti (AC) delle Federazioni Internazionale (IF) e ha visto 55 delle 60 Commissioni esprimere il proprio voto.
Brorsson porta con sé una significativa esperienza come atleta che ha gareggiato ai massimi livelli, avendo vinto l’oro nella staffetta femminile ai Giochi olimpici invernali di Pechino 2022, l’argento nella staffetta femminile a PyeongChang 2018 e l’argento ai Campionati del mondo nel 2019. Oltre alla sua esperienza come atleta, i suoi studi in scienze politiche e l’esperienza nelle procedure antidoping nel biathlon, la dotano delle conoscenze su come supportare il miglioramento delle politiche antidoping.
“È un grande onore e sono davvero orgogliosa di riprendere da dove Clare Egan si era fermata. È anche una conferma che i biathleti hanno un’elevata credibilità nello sport in generale e non vedo l’ora di essere la voce degli atleti e di lavorare per politiche antidoping eque per tutti” ha affermato Brorsson, come riporta il sito dell’IBU, Biathlonworld, parlando del motivo che l’hanno spinta ad intraprendere questo impegno.
Il WADA Athlete Council rappresenta, supporta e promuove le voci degli atleti in materia di antidoping; ed è il canale attraverso cui gli atleti, scelti dagli atleti, possono assumere posizioni importanti negli organi di governance della WADA. Il Council è composto da tre gruppi: il Gruppo 1 di cui sono parte cinque atleti nominati dalle Commissioni degli atleti del Comitato Olimpico Internazionale e del Comitato Paralimpico Internazionale; il Gruppo 2 con Otto atleti eletti dalle Commissioni Atleti delle Federazioni Internazionali, e infine il Gruppo 3 in cui sono altri sette atleti, selezionati da una commissione di nomina composta dalla maggioranza degli atleti, per colmare lacune di competenze e diversità.
