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Salto

Il salto che verrà: la visione di Sandro Pertile per il futuro della disciplina

Il salto con gli sci, come tutti gli sport invernali, è al centro di grandi cambiamenti. Con gli inverni sempre più corti e il panorama delle discipline sportive che, a livello mediatico, rosicchia spettatori e atleti, è fondamentale mantenere il passo per far sì che la disciplina possa non solo sopravvivere ma anche prosperare.
Negli ultimi anni, i maggiori cambiamenti sono avvenuti per far sì che la sicurezza degli atleti fosse implementata maggiormente, mentre quest’anno, l’introduzione di punteggi più severi per la valutazione del telemark e la limitazione delle tute da salto, ha premuto più forte il pedale sull’acceleratore dei cambiamenti verso il salto del futuro.
Il race director del salto con gli sci per la FIS, l’italiano Sandro Pertile, ha spiegato a Eurosport.de in un’intervista come quali potrebbero essere le modifiche più significative per gli anni a venire.

“Dobbiamo migliorare e modernizzare il nostro sport” spiega Pertile nell’intervista a Eurosport “Le nuove norme di valutazione per il telemark e il limite di dieci tute a stagione dovrebbero garantire maggiori pari opportunità; le nazioni più grandi, in particolare, dovranno limitarsi.”

Una decisione, quest’ultima, che non è però esente da polemiche. Se da un lato infatti il numero limitato dell’attrezzatura rende abbordabili le spese per le piccole nazioni, d’altro canto le superpotenze del salto continueranno ancora a poter lavorare e a fare ricerca prima della stagione, essendo sempre un passo avanti. Il direttore di gara è però orgoglioso delle scelte fatte, che garantisce essere solo un inizio della visione del salto “moderno”. “A volte sono necessari piccoli passi, a volte grandi passi. Sono molto orgoglioso dei due aggiustamenti di questa stagione”, afferma Pertile.

Il passo più grande, già deciso deciso ma ancora da attuare, è quello verso l’unificazione dei calendari maschile e femminile, come già avviene nello sci di fondo e nel biathlon; questo cambiamento, tanto auspicato dalle atlete del circuito femminile e, che permetterà anche di rendere il salto con gli sci meno impattante di fronte ai grandi quesiti in merito al rispetto dell’ambiente chiesto allo sport, avverrà però solo dopo i Giochi Olimpici del 2026. La ragione è da ricercare proprio nel sistema di qualificazione per le Olimpiadi italiane, che vedranno tornare la carovana del salto con gli sci sui trampolini di Predazzo (TN).
“Dobbiamo mantenere le regole per la qualificazione, ma intanto dobbiamo prepararci perché uomini e donne possano stare insieme dopo le Olimpiadi” sottolinea Pertile, che ricorda come questo cambiamento radicale porterà con sé, a cascata, tante altre modifiche “Non potremo stare sul trampolino dalle 8:00 alle 20:00. Forse dovremo ridurre un po’ il numero degli atleti, sicuramente dobbiamo ridurre il numero delle gare complessive”

Per il fiemmese, questa cascata di innovazioni, non sono affatto staccate tra loro ma fanno bensì parte parte di un quadro più ampio che ridisegni il modo di concepire lo sport e si apre anche alle idee e alle innovazioni proposte in altri ambiti sportivi. “Non parlo mai di rivoluzione, preferisco usare la parola evoluzione. I tempi cambiano, cambia il nostro pubblico. Nel mondo moderno tutto è molto più veloce che in passato. Abbiamo visto la Formula 1 e la MotoGP lavorare sulle gare sprint, il calcio sta discutendo di adattare i tradizionali 90 minuti. Quindi dobbiamo essere aperti a questo”

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