Le vicende difficili dello Sliding Centre di Cortina, che ospiterà le gare di slittino, bob e skeleton durante i Giochi Olimpici invernali di Milano-Cortina 2026, sono stati a lungo al centro tira e molla che con troppa facilità si sono trasformate quasi in una telenovela, facile preda di polemiche e chiacchiere anche di natura politica oltre che sportiva.
Come accade spesso in Italia però, l’emergenza ha fatto sì che si riuscisse a tirare fuori il meglio del nostro saper fare e oggi i lavori procedono speditamente, rispettando i tempi previsti e anche meglio, facendo anche ricredere il Comitato Olimpico Internazionale che, dall’aver consigliato di abbandonare il progetto a favore di una collaborazione con una nazione straniera, ora appoggia l’impianto con soddisfazione di fronte a quanto messo in campo dalle maestranze italiane.
Nonostante la corsa contro il tempo, mercoledì 18 dicembre sono arrivati segnali più che incoraggianti dal cantiere ampezzano ed è ormai quasi cosa fatta che il Piano B fuori dall’Italia potrà rimanere nel cassetto, anche se la pista dovrà attendere marzo 2025 per la pre-omologazione da parte del CIO. Comitato Olimpico che ha visitato proprio due giorni fa i 1800 metri di tracciato – dove i lavori non sono stati fermati neanche in questa occasione – dedicato alle discipline del budello, con una delegazione guidata da Xavier Becker e composta anche dai rappresentati delle Federazioni internazionali, accompagnata nell’ispezione dal commissario di governo e amministratore delegato di SIMICO Fabio Massimo Saldini.
Prima tappa presso la curva Sento, la prima che affronteranno gli atleti a velocità sostenuta, fra i settanta e i novanta chilometri all’ora per poi raggiungere anche i 140 nei tratti più veloci, dove è stato completato per la prima volta il processo di ghiacciatura della pista – in un test pienamente superato: l’impianto di refrigerazione, unico per le tecnologie utilizzate che limitano al 10% l’utilizzo di ammoniaca, funziona. Il ghiaccio ha ricopre un tratto di una 36 metri, dettaglio che ha evidenziato un’altra caratteristica dell’impianto: le temperature di raffreddamento, grazie alla divisione per sezioni, potranno essere regolate a seconda dell’esposizione al sole o meno. La visita è poi proseguita attraverso i tratti già ben definiti e quelli che devono ancora essere “aggrediti”, secondo la terminologia in uso tra addetti ai lavori che ben evidenzia la carica agonistica di chi sta lavorando all’opera. Infine l’arrivo nel cuore dell’impianto, la centrale per la refrigerazione.
“La visita del CIO è stata proficua: ci siamo confrontati punto su punto, su ogni attività e la prova di ghiacciatura della pista rappresenta uno step raggiunto nella progressione verso la pre-omologazione di marzo 2025” ha dichiarato Saldini al termine della giornata.
Nel corso della giornata, è stato fatto il punto sullo stato di avanzamento dei lavori, che stanno procedendo secondo i piani. Ad oggi, il 67% delle opere è già stato completato. Le prime sei curve della pista sono finite, mentre sono in fase di rifinitura le piastre di partenza. Anche la centrale di refrigerazione e l’edificio di arrivo sono in via di completamento. Una delle principali novità riguarda l’impianto di refrigerazione: la parte meccanica ed elettrica sarà ultimata entro la fine di questo mese. Inoltre, è stato completato il 70% dei collettori principali, mentre 25 delle 33 stazioni di rilancio sono già state installate. L’allacciamento elettrico della cabina che alimenterà l’intera pista è stato terminato con quasi un mese di anticipo, segno di una gestione tempestiva del progetto.