Per la Svezia dello sci di fondo, il primo blocco di Coppa del Mondo si è rivelato più difficile del previsto. Al di là dei risultati, arrivati comunque al femminile, uno dopo l’altro i protagonisti hanno dovuto gettare la spugna o le loro condizioni si sono rivelate peggiori del previsto. Una dopo l’altra le stelle della Nazionale si sono ammalate e, nel corso dell’ultimo fine settimana di Davos (Svizzera), oltre alle assenze già annunciate anche le sprinter Johanna Hagström e Jonna Sundling hanno dichiarato forfait.
“Non è un grande inizio, non posso negarlo. Speriamo di esserci scrollati di dosso questa situazione e di avere una navigazione più tranquilla a gennaio e febbraio” ha dichiarato il manager della Nazionale Anders Byström, ospite del podcast sullo sci di fondo del quotidiano svedese Expressen “Vallaboden”, che ha confessato di essere stato colpito anche lui dal virus che si è diffuso nella squadra, cosa che l’ha costretto a tornare a casa dopo aver viaggiato in auto per tutta l’Europa per raggiungere la località svizzera.
“Non mi sentivo al 100%, così sono tornato a casa in aereo. Bisogna stare attenti in questo periodo. Noi dirigenti non possiamo presentarci alle gare con l’influenza.” Vista questo contagione di massa, e in previsione dei grandi appuntamenti che attendono la squadra nei prossimi mesi, la Nazionale svedese ha tenuto una “riunione di crisi” per fare il punto della situazione e risolvere eventuali falle nel sistema. “Pensiamo di aver lavorato con impegno sulle nostre abitudini, come indossare le maschere, lavarsi le mani e stare lontani dalle persone malate. Ma ovviamente non è stato sufficiente” afferma Byström “Siamo stati contagiati comunque e dobbiamo rafforzare ulteriormente la nostra routine per il futuro”.
Una delle cause di questa “epidemia” di influenza tra gli atleti e i quadri della squadra scandinava viene individuato delle sistemazioni scelte per il soggiorno nelle località di gara, in particolare a Lillehammer, dove la Svezia ha alloggiato in un complesso alberghiero insieme ad altre Nazionali.
“È facile immaginare che si sia trattato di un terreno fertile per le malattie. Ho sentito che anche molte altre nazioni si sono ammalate nelle prime tre settimane, tra cui il Regno Unito e la Norvegia. Non è insolito, va e viene come ogni inverno. Ora non possiamo farci nulla, ma in futuro faremo attenzione alla scelta dell’alloggio. Ci terremo il più possibile isolati per evitare malattie”.
Ora, approfittando delle festività natalizie, gli atleti potranno rimettersi sufficientemente in salute in vista dell’appuntamento con il Tour de Ski, che partirà da Dobbiaco – per la sua prima edizione svolta interamente in Italia – a partire dal 28 dicembre prossimo.