Si è conclusa la seconda tappa di Coppa del Mondo di Biathlon ad Hochfilzen; è stato un fine settimana ricco di momenti adrenalinici e di gare dal valore tecnico davvero elevato. Per fare un punto di quanto visto in pista, va in scena il terzo appuntamento della rubrica Range Time, in compagnia della voce tecnica di Giuseppe Piller Cottrer. Tra i temi all’ordine del giorno, particolare spazio anche all’inizio della IBU Junior Cup, dove l’Italia ha fatto un’ottima figura, e alla prima tappa della Coppa Italia nell’inedita pista di Pragelato.
IMPRESSIONI DALLA COPPA DEL MONDO: “Inizierei evidenziando soprattutto i risultati dei norvegesi Sørum e Uldal che testimoniano di riflesso la competitività del secondo circuito del biathlon, ovvero dell’IBU Cup. In prospettiva, questo fatto è stimolante per tutti coloro che navigano in IBU Cup e si ritrovano a competere con atleti di questo calibro. Inoltre, mi è piaciuto molto e mi ha sorpreso positivamente vedere nelle staffette una grande presenza di nazioni alpine e non nordiche nei primissimi posti: chiaramente spicca la vittoria dei francesi al maschile, mentre è stata una bella sorpresa la Germania al femminile. Sempre in staffetta ho visto un incredibile Eric Perrot mettere in crisi Johannes Boe nel poligono in piedi; anche il francese ha dovuto usare una ricarica, ma l’ha fatto con una velocità e automatismo tali da mettere in difficoltà il norvegese. Lì Johannes ha pagato perché sapeva di dover trovare l’ultimo bersaglio per non girare, è stato bravo a rimanere saldo con i nervi, prendendosi il suo tempo per chiudere il bersaglio senza sentire il peso della tensione. Gli italiani sono andati bene sugli sci ma mancano un po’ le percentuali. Li ho trovati comunque abbastanza soddisfatti e sereni delle loro prestazioni nelle interviste. Nella staffetta al femminile invece si sono creati dei presupposti per far fare esperienza a un quartetto di atlete che hanno buone capacità in prospettiva”.
L’IMPORTANZA DELLA TATTICA: “Parlerei poi della gara a inseguimento di sabato, dove è sempre interessante vedere la tattica individuale adottata da questi atleti di alto livello, che conoscono bene se stessi e hanno una chiave di lettura in prospettiva di quello che sarà lo scenario di gara. Nell’inseguimento è importante avere un settaggio nei primi giri e al poligono, per trovare successivamente un ritmo ottimale ed eventualmente averne nel finale, per tenere o staccare un avversario. Per fare la differenza, bisogna quindi avere una corretta gestione del ritmo gara, saper leggere la gara che si sta delineando, e poi avere ancora la capacità di restare lucidi e in forze nei momenti finali della corsa”.
CONTATTO BOE JACQUELIN: “A proposito di quel finale di gara teso tra Boe e Jacquelin: rivedendo il video, è vero che effettivamente Boe gli ha pestato uno sci nel tratto in salita, ma è successo perché si sono trovati entrambi sul rispettivo ‘lato debole’ di sciata. Johannes nella fase di scivolata ha pestato lo sci al francese perché mentre Boe si stava spostando con questa componente laterale, l’altro faceva l’azione opposta e nel tirare su lo sci per staccarlo dalla neve e spostare il piede si è trovato con lo sci inchiodato per terra ed è andato giù con il ginocchio. Sono cose che succedono, non ho visto assolutamente volontarietà in questa azione, è stata una dinamica di sciata in cui si sono incrociati. Sicuramente è stato interessante per il pubblico e per i tifosi vedere anche questo piccolo momento di tensione e decifrare se ci fosse stato questo piccolo contatto volontario o meno”.
IBU JUNIOR CUP: “Finalmente sono iniziate le competizioni internazionali per le categorie juniores, con le gare in Val Ridanna. Mi è piaciuto molto vedere che tanti giovani atleti si sono ben espressi con un’alternanza sul podio e nelle posizioni a ridosso delle 10; tutto ciò è sinonimo di quanto si stia lavorando bene nei settori giovanili poiché questi risultati sono anche direttamente legati al lavoro di base fatto dai comitati e di conseguenza anche dagli Sci Club. Da evidenziare i due podi di Davide Compagnoni, al quale faccio i complimenti per la sua gestione di gara. Molto bene anche Carlotta Gautero, che raggiunge subito la sua prima vittoria in IBU Junior Cup pur essendo ancora della categoria giovani (2006), e una Astrid Plosch che con la sua costanza di rendimento e la precisione al tiro riesce a essere sempre in buona posizione. Mi ha fatto un enorme piacere il bel podio di Ilaria Scattolo che si è anche guadagnata la convocazione per l’IBU Cup, dopo aver avuto un estate difficile con qualche intoppo in preparazione. Si muove qualcosa anche nella Coppa Italia con atleti come Zardini, Carpella, Barale, Cola convocati per la junior cup a Goms. È positivo per i giovani vedere che le buone prestazioni in Coppa Italia danno comunque la possibilità di essere considerati a livello superiore.
COPPA ITALIA: “A Pragelato abbiamo corso in una località inedita e l’incertezza nell’affrontare questo nuovo poligono si è vista in particolare nell’inseguimento di domenica, anche nelle categorie senior, con alcuni problemi legati all’azzeramento e alle condizioni del vento. Oltre al poligono abbiamo trovato anche una pista impegnativa in cui bisognava lavorare continuamente, non c’erano molte discese per riposarsi ma era un continuo saliscendi. Sono state belle gare, con alta partecipazione e competitività soprattutto nella categoria giovani maschile, dove nella sprint molti atleti erano racchiusi in mezzo minuto; inoltre, in quella fascia evolutiva si appianano quelle differenze tra età anagrafica e biologica, tipiche delle categorie precedenti. Ad esempio, un Manuel Contoz ha fatto un bellissimo biathlon secondo quanto ho potuto vedere anche in pista. Come detto prima, per le categorie junior era importante mettersi in evidenza e infatti tra questi atleti abbiamo visto molti convocati per la prossima IBU Cup a Goms, anche con atleti non aggregati nei corpi militari, segno che alla base c’è anche un alto livello espresso dai comitati”.