“L’importante è non perdere la testa”. Lo abbiamo visto parlare diversi minuti con le quattro componenti della staffetta femminile azzurra, dopo l’undicesimo posto di domenica, cercando di caricare la squadra, non perdendo la sua calma. Il direttore tecnico Klaus Höllrigl ha dichiarato più volte di tenere molto alle staffette, di credere tanto alla squadra azzurra, anche quando mancano alcune punte di diamante, come Vittozzi e Wierer nel caso della squadra femminile. Insomma troppo poco un undicesimo e un settimo posto (quello della maschile) per essere soddisfatto. Dall’altra parte, il dt azzurro invita anche tutti a mantenere la calma, a non abbattersi se nelle prime due tappe, sia nelle gare individuali che di squadra, non è arrivato ancora il podio, perché si è visto che è lì alla portata e bisogna solo cogliere le occasioni.
Sappiamo quanto tiene alle staffette, quindi possiamo immaginare non sia soddisfatto dei risultati ottenuti domenica.
«Non sono contento, perché come avevo detto anche ieri alla squadra, se ogni componente del nostro quartetto avesse reso per quello che è il suo livello, avremmo avuto solo due squadre difficili da battere, ma le altre sarebbero state alla nostra portata. Così è stato, perché se tutti i nostri atleti avessero fatto ciò che è nelle loro corde, avremmo lottato per il podio. Da una parte, ciò deve anche darci una certa consapevolezza, ma ovviamente non possiamo essere contenti. Da questo weekend possiamo quindi avere la conferma che tutto è possibile nelle staffette, anche al femminile senza Wierer e Vittozzi, ma se vogliamo cogliere risultati abbiamo bisogno che tutti, uomini e donne, rendano al meglio».
Staffette a parte, come giudica quanto fatto dalla sua squadra della seconda tappa?
«Ho visto delle cose positive, anche se ci siamo fatti sfuggire un po’ di occasioni per salire sul podio o addirittura vincere. Si vede che sugli sci la squadra c’è e abbiamo anche dei buoni materiali. Stiamo riuscendo a competere con tutti, ma a volte tendiamo troppo a buttare via certe occasioni al poligono. Dobbiamo lavorare su questo e far si che non accada».
Dopo due tappe non è ancora arrivato il primo podio. Teme che questo possa in qualche modo influenzare negativamente la squadra?
«No, questo non deve succedere. Bisogna ripartire dalla consapevolezza di poter fare bene sia nelle gare individuali che nelle staffette, perché conosciamo il nostro potenziale. È fondamentale quindi non perdere la testa, perché se lo fai, allora rischi di non ritrovarla più. Bisogna mantenere la calma, andare avanti lavorando come sappiamo. La stagione è lunga e le nostre gare arriveranno».
Che impressioni ha avuto dalle due sorelle Trabucchi salite a Hochfilzen dall’IBU Cup?
«Positive, perché entrambe sono riuscite a qualificarsi all’inseguimento. Beatrice ha avuto una preparazione difficile e si è visto anche qui, deve lavorare un po’ per trovare la forma fisica dello scorso anno. Martina mi è piaciuta, si vede che in pista riesce a lottare bene. Peccato per il giro di penalità in staffetta, ma all’esordio in Coppa del mondo può accadere».