La Marcialonga è qualcosa di più di una semplice gara. È un evento che porta con sé l’etichetta di simbolo dello sci di fondo italiano nel mondo, oltre a rappresentare per i territori stessi dove si svolge da oltre 50 anni – la Val di Fiemme e la Val di Fassa – un appuntamento imperdibile e iconico. A margine della conferenza stampa di presentazione dell’edizione 2025, prevista per il prossimo 26 gennaio, Fondo Italia incontra Angelo Corradini – presidente di Marcialonga e presidente onorario del Circuito Worldloppet – proprio per parlare dell’avvicinamento all’evento e delle iniziative che lo accompagnano.
Facendo il punto generale sull’avanzamento dei preparativi per quella che sarà la 52ª edizione della Marcialonga, Corradini ammette: “Siamo a un punto interessante e piuttosto buono, con tanta neve e la pista in avanzata fase di preparazione. Dunque di patemi ce ne sono pochi tutto sommato, speriamo che non cambi la situazione. Le iscrizioni sono superiori a quelle dell’anno scorso, circa il 5% in più. La crescita è fondamentale e penso che faremo sui 7 mila iscritti, che è il nostro target. Vicino a loro ce ne saranno un altro migliaio dalle manifestazioni di contorno, la Marcialonga Story, la Marcialonga Stars e tutti gli altri appuntamenti. Dunque porteremo in Trentino un bel numero di persone che facendo un po’ di vacanza contribuiscono anche a quello che è il fatturato della nostra industria turistica. Noi non abbiamo alberghi da vendere, ma siamo contenti di poter contribuire. Ci sarà il solito contorno ricco di tanti appuntamenti, con tanti personaggi dell’economia locale e nazionale a partecipare attivamente. Sarà una grande festa di colore e di divertimento”.
Dando poi uno sguardo alla platea di assoluto livello che abitualmente prende parte alla Marcialonga, Corradini conferma che i big dello Ski Classics, Petter Northug su tutti, non mancheranno neanche quest’anno: “Avremo i soliti grandi personaggi, quelli della cosiddetta ‘Coppa del Mondo delle lunghe distanze’ di Ski Classics. Ci saranno gli specialisti scandinavi e avremo 30 team iscritti, tutti veramente professionali e con un budget da mille e una notte. La presenza di Northug? È importante avere personaggi di questo calibro per dare la carica a noi, ma è altrettanto importante per l’interesse mediatico che genera. Gli sciatori della domenica ci sono comunque, però vengono valorizzati da questo essere accompagnati dai grandi atleti”.
Tra gli eventi collaterali alla gara, è lungo l’elenco di manifestazioni che faranno da contorno. Tra queste spicca la conferma della Skirilonga, la competizione che combina il risultato dei ragazzi nello Skiri Trophy (18 e 19 gennaio) e quello dei genitori alla Marcialonga: “Ci sarà di nuovo la combinata con lo Skiri Trophy, dedicata ai bambini e ai loro genitori. È una bella iniziativa, a me piace molto. L’aveva proposta qualche anno fa e sta andando bene. Non si tratta di nulla di rivoluzionario, ma è qualcosa di gratificante”.
Importante poi soffermarsi sulla Marcialonga Bodø, evento granfondo gemellato con quello italiano, ma con base proprio a Bodø, cittadine che si affaccia sul mare di Norvegia, con vista privilegiata sulle isole Lofoten. Una gara che, prevista per il 22 marzo 2025, porterà anche diversi appassionati del nostro paese a partire alla volta della Scandinavia: “In diretta televisiva sui canali Ski Classics verrà trasmessa quest’anno la Marcialonga Bodø. Quindi quest’anno il Pro Tour Ski Classics avrà due appuntamenti Marcialonga e questo farà un po’ di invidia a tutti i nostri colleghi delle altre gare”.
Un cenno infine alle altre due gare che compongono il roster di Marcialonga, la Marcialonga Cycling Craft e la Marcialonga Running Coop: “Il bilancio dei due appuntamenti? Sono andati molto bene, soprattutto la Cycling che ci preoccupa sempre per quanto riguarda il meteo e la possibile pioggia. Quest’anno è stato soleggiato, una bella giornata e lo stesso è successo per la Running. Sono due manifestazioni che non hanno particolari ambizioni, ma che portano a casa quasi 2mila partecipanti cadauna, dunque chiudono il cerchio della Marcialonga”.