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Range Time – Giuseppe Piller Cottrer: “Eric Perrot mi ha molto impressionato. Livello alto fin da subito, ma l’Italia si è ben difesa”

Al termine del primo blocco di gare della Coppa del Mondo e dell’IBU Cup di Biathlon, come da tradizione svoltosi in Scandinavia, è tempo di trarre alcune riflessioni e conclusioni su ciò che si è visto all’interno della nostra rubrica Range Time. Per farlo ci serviamo nuovamente della competenza di Giuseppe Piller Cottrer che, oltre all’analisi dei risultati di Coppa del Mondo, ha dedicato molta attenzione anche all’inizio dei circuiti juniores: l’IBU Junior Cup in Val Ridanna e la Coppa Italia a Pragelato. 

GLI OUTSIDER SONO PARTITI FORTE: “Un inizio di stagione così competitivo sia per i favoriti che per gli outsider non era così facilmente pronosticabile ed è stato molto entusiasmante vedere gli atleti a Kontiolahti alle prese con format di gara sempre diversi: gare con due o quattro poligoni, con l’aiuto delle ricariche o senza, correndo individualmente o in massa, inseguendo o facendosi inseguire. In generale gli errori sono stati molto pochi e per inserirsi anche solo in zona punti era necessario trovare quanti più possibili poligoni puliti; questo si è visto soprattutto nella sprint femminile dove abbiamo avuto 25 atlete in un minuto. A questo proposito ci sono stati risultati abbastanza sorprendenti da parte di alcuni giovani già capaci di affermarsi nella flower ceremony e ai piedi del podio: penso alla tedesca Julia Tannheimer e all’americano Campbell Wright, ragazzo che in età giovanile ha frequentato spesso anche i nostri circuiti di Coppa Italia quando faceva base a Livigno; nuove leve capaci di mettersi fin da subito al fianco di Preuss, Oeberg, Simon, Perrot, Boe. Anche la vittoria nella sprint di Davidova si può definire un risultato da “outsider”, mentre era assolutamente impronosticabile il podio della finlandese Minkkinen che sicuramente ha trovato subito un picco di condizione nella tappa e nel poligono di casa. 

PERROT MI HA IMPRESSIONATO: “C’è stata sicuramente una supremazia norvegese, ma anche i francesi hanno subito detto la loro e hanno vinto in due gare individuali su tre; questo testimonia ancora di più come sia difficile anche per i fuoriclasse restare in testa quando si commette anche solo un errore di troppo. Sono rimasto particolarmente impressionato dal ritmo sostenuto in pista da tantissimi atleti e soprattutto ho visto un Eric Perrot davvero brillante sugli sci, con movimenti tecnici molto raffinati nel pattinaggio corto, che abbiamo ammirato soprattutto nella ripida salita finale del giro di Kontiolahti; saper esprimersi con una postura ideale ed essere capaci di ottimizzare lo sforzo dal punto di vista energetico mi ha molto colpito. Perrot ha espresso ai massimi livelli una gestione in pista delle forze che poi permette di avere anche un quid in più nei poligoni decisivi della gara, quando si spara in piedi. L’atteggiamento nell’ultimo poligono della mass start è stato emblematico: in quell’occasione Perrot ha sparato con lucidità e non si è fatto influenzare dal poligono più rapido di Laegreid che, pur finendo prima di sparare, è però entrato nel giro di penalità.

GLI ITALIANI: “In generale la squadra italiana mi è piaciuta, dobbiamo anche essere onesti sui mezzi e sulle nostre potenzialità alla vigilia di questa tappa. Le prime tappe di coppa per noi sono sempre state un po’ più difficili, soprattutto sugli sci, mentre atleti come i norvegesi devono dimostrare tanto e subito altrimenti rischiano in un attimo di tornarsene in IBU Cup. Abbiamo visto in azione un’ottima Dorothea Wierer che ha dimostrato il suo talento e di essere una di quelle atlete che hanno un qualcosa in più dentro e lo sanno mettere a disposizione quando conta. Nelle staffette ci siamo presentati con quartetti forse non al massimo della competitività ma non abbiamo terminato così distanti dalle primissime posizioni, in particolare con il quartetto femminile, per cui ci siamo. Purtroppo, al maschile è mancata la precisione al tiro: Giacomel e Bionaz devono trovare la tranquillità e la costanza di rendimento. Fare quattro errori in una serie come accaduto nella mass start significa perdere la situazione di mano e quindi dovranno trovare un po’ di sicurezza in più in questo senso. Anche in Ibu Cup ci siamo ben difesi poiché in tanti si sono alternati con bei risultati nella top 15 a partire da Nicola Romanin, passando per Marco Barale e Niccolò Giraudo, con la punta del 9° posto di Nicolò Betemps. Inoltre, tre dei convocati avrebbero ancora l’età per partecipare alle gare juniores. Andare a punti e piazzarsi nei 15-20 in maniera alternata testimonia un livello generale abbastanza alto. Al femminile, dopo una serie di buone prestazioni, le sorelle Trabucchi si presenteranno con merito in Coppa del Mondo e quindi si potrebbero liberare nuovi posti per la prossima tappa di Ibu Cup. 

VERSO HOCHFILZEN: “In linea generale, anche negli scorsi anni le prime tappe inaugurali al nord sono state un po’ una storia a sé. Ad Hochfilzen qualcosa cambierà e un nuovo aspetto determinante sarà dato soprattutto dalle condizioni di neve, generalmente diversa da quella che si trova al nord, e da un tracciato con caratteristiche diverse che darà possibilità a qualche altro atleta di esprimersi al meglio. Potrebbero esserci delle sorprese in questi termini. Noi, come Italia, dobbiamo e possiamo puntare a dei buoni piazzamenti, dato che abbiamo atleti che possono comunque giungere nei primi cinque tra sprint e inseguimento, in attesa del rientro fondamentale di Lisa Vittozzi”. 

CIRCUITI JUNIOR: “Con la Coppa Italia finalmente partirà a pieno tutta la stagione del biathlon, anche per le categorie giovanili, nel sito olimpico di Pragelato dove si è strutturato un centro biathlon in virtù delle Universiadi, ma che tornerà utile anche in futuro. È stimolante avere nuovi luoghi dove svolgere tappe di Coppa Italia e sarà una bella prova per tutti gli atleti, in quanto pista e poligono sono sconosciuti un po’ per tutti. Il fatto di affrontare un’incognita legata alle caratteristiche del poligono e del tracciato sarà una possibilità di maturazione per tutti questi giovani. Per la Coppa Italia è prevista una sprint seguita da un inseguimento, in modo da mettere in successione una gara da 2 poligoni e una da 4 poligoni, in quanto sono ragazzi che devono crescere e fare esperienze in format diversi. Sono poi state rese note le convocazioni per l’Ibu Junior Cup in Val Ridanna. Insomma, l’Italia sarà protagonista in quasi tutti i circuiti nel prossimo fine settimana”.

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