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Sci di fondo

Sci di Fondo – Petter Northug a Fondo Italia: “Johaug ha bisogno di tempo. Pellegrino? Trondheim ultima chance per una medaglia individuale, il finale è ideale per lui.

Photo Credits: Fondo Italia

Pur trovandosi a Kontiolahti, dove per l’emittente TV2 ha commentato le prime giornate di gara della Coppa del Mondo di biathlon, Petter Northug ha seguito con attenzione anche le gare di sci di fondo che si stavano svolgendo nella vicina Ruka. Martedì, al termine della short individual maschile, l’atleta forse più amato nella storia dello sci di fondo ha lasciato la Finlandia per tornare in Norvegia, dal momento che il prossimo weekend commenterà, sempre per TV2, la tappa di Coppa del Mondo di fondo a Lillehammer, dal momento che la sua emittente divide i diritti per le gare casalinghe del massimo circuito mondiale.
Presenti a Kontiolahti, abbiamo quindi approfittato dell’occasione, per chiedere a Petter Northug un pensiero sulla tappa di apertura della Coppa del Mondo, che ha visto il ritorno di Johaug. Il campione norvegese, che ha anche svelato di avere l’obiettivo di partecipare ai prossimi campionati nazionali, in programma a Gaasbu dal 15 al 18 gennaio, ha risposto con passione alle domande, parlando anche di Federico Pellegrino. Ovviamente al momento dell’intervista non si era a conoscenza dell’assenza di Klæbo nella prima gara della prossima tappa di Lillehammer.

È sorpreso dalla mancata vittoria di Johaug nelle due gare di Ruka?

«No, non sono sorpreso. Già a Beitostølen si era notato il fatto che non gareggiasse a questo livello da tanto tempo, lo si può vedere anche nella sua tecnica. Al momento non è la stessa. Come avevo già detto alla vigilia, ha bisogno di un po’ di tempo per ritrovare la miglior forma e abituarsi nuovamente alla Coppa del Mondo. Credo che concentrarsi sulla tecnica sia molto importante per lei. Penso, comunque, che la sua gara di domenica a Ruka sia stata molto buona. Se Therese e Heidi (Weng, ndr) avessero collaborato in maniera migliore, forse ce l’avrebbero fatta. In alcuni momenti la dinamica non è stata la migliore, Heidi si è un po’ fermata quando ha avuto l’opportunità e il loro vantaggio era di 10”, così non sono riuscite poi a mantenerlo. Credo che avranno un po’ di rammarico per come hanno gestito gli ultimi chilometri. In questo primo weekend della stagione ho comunque visto Therese in buona forma, sicuramente lotterà per vincere i titoli a Trondheim, anche la 50 km».

Proprio quella è la gara alla quale ha puntato.

«Si, ma sarà comunque dura. In quella gara vedremo anche cosa farà Frida, perché se dovesse essere in salute potrebbe lottare anche per vincere la 50 km a skating. Inoltre c’è Diggins, che è stata la stella delle ultime stagioni, nelle quali ha gareggiato a un grandissimo livello. Inoltre la gara di domenica le avrà lasciato la sensazione di poter battere Therese. Anche Jonna Sundling ha battuto Therese. Ora sono ancora più curioso di scoprire cosa accadrà nelle prossime settimane, perché sappiamo anche che Therese è sempre stata in forma a inizio stagione. Sono davvero molto entusiasta per la stagione femminile e anche felice del fatto che Heidi (Weng) appaia subito in condizione rispetto alla passata stagione». 

Parliamo degli uomini. Per la Norvegia sono arrivate due belle vittorie da Klæbo e Amundsen.

«Per tutta l’estate sono arrivate notizie positive sulla condizione di Amundsen, so che ha avuto un’ottima preparazione. Oggi è una delle figure più importanti della nostra squadra maschile e credo sia il principale avversario di Klæbo per la vittoria del pettorale giallo. Credo che sarà una lotta molto serrata, ma che alla fine, se non dovessero esserci troppe assenze, sarà difficile battere nuovamente Johannes Klæbo, perché le sprint portano tanti punti e ne vince tante. Se vuole lottare ad armi pari con Johannes per la Coppa del Mondo, Harald deve iniziare a qualificarsi più spesso in finale nelle sprint, perché nelle distance è veramente competitivo. 
Al suo meglio è un bravissimo sprinter, ma a Ruka lo abbiamo visto uscire già ai quarti di finale. Dall’altra parte, Klæbo è costante, va sempre in finale e ne vince nove su dieci. La domanda è: quanto sarà competitivo Johannes nelle distance? Io credo molto, anche se a Ruka non ha fatto molto bene venerdì». 

Fin qui abbiamo parlato di Coppa del Mondo, ma entrambi sembrano puntare tutto sul Mondiale di Trondheim.

«Certamente, il massimo obiettivo sono i Mondiali, per tutti. Harald punta a vincere la 50 km a skating, così come Simen Hegstad Krüger. Abbiamo una squadra molto competitiva in quella gara e tutti ambiscono all’oro, ovviamente anche per Johannes è l’obiettivo principale. L’unico modo per battere Klæbo sarà impostare una gara dura sin dall’inizio. Dipende dalla forma di Johannes, ma tutti gli altri sanno che, come a Planica, quando Golberg lo sconfisse in volata, se Johannes è abbastanza stanco non ha quella forza che vediamo invece nelle mass start da 20 km e ovviamente nelle sprint. Questa è la chiave, vedremo se ci riusciranno. Inoltre ci sono anche altri atleti come Vermeulen, che possono lavorare insieme ai vari Harald e Simen per mantenere il ritmo alto per battere Klæbo. Nella squadra norvegese overall, tutti parlano di voler vincere la 50 km, è l’obiettivo numero uno». 

Sarà l’ultima sprint a skating iridata per Federico Pellegrino, che ha già annunciato la chiusura della sua carriera dopo le Olimpiadi del 2026. Cosa si aspetta da lui? Crede possa salire sul podio ai Mondiali di Trondheim?

«È possibile, ma difficile. Lui ha l’esperienza e l’alta velocità, è sicuramente uno dei candidati alla medaglia. Non sarei sorpreso se ci riuscisse, ma come oggi rispetto al passato è un miglior fondista nelle distance, allo stesso tempo non è più l’atleta di alcuni anni fa nelle sprint, come era per esempio ai Mondiali di Lahti, quando fu super (nella finale che portò l’azzurro all’oro c’era anche Northug, ndr). Sicuramente ha l’opportunità di andare a medaglia e lo sa, ma questa sarà sicuramente la sua ultima chance di medaglia individuale in un grande evento. 
In Val di Fiemme, credo possa provare a vincere una medaglia nelle due gare a squadre, ma nella sprint a classico non penso abbia chance di riuscirci

A Trondheim, il finale della gara è molto veloce, e noi sappiamo bene da Davos, quando ha sconfitto Johannes, che questo è il tipo di finale perfetto per Pellegrino. Il tracciato di Trondheim è molto adatto a lui, deve però essere nella giusta posizione prima dell’ultima discesa, perché potrà così raggiungere la massima velocità, ed è uno dei più forti in questo». 

La vedremo al Tour de Ski?

«Sarò in Scandinavian Cup a Lillehammer dal 13 al 15 dicembre, quindi penso di andare a Misurina o Lavazè mentre lavorerò al Tour de Ski. Poi tornerò casa per i nazionali e farò quindi qualche gara di lunga distanza e Marcialonga». 

Ha ancora l’obiettivo di qualificarsi ai Mondiali?

«Direi, che ho l’1% di possibilità (ride, ndr). Vedremo come andranno i Campionati Norvegesi ma è difficile qualificarsi. Già nel prossimo weekend a Lillehammer probabilmente tanti posti verranno già assegnati. Sarà una dura lotta nella squadra norvegese».

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