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Sci di fondo

Sci di fondo – Coppa del Mondo, alla scoperta dei tracciati di Lillehammer. Custodero: “L’anello da 5 km è davvero esigente”

A Lillehammer è tutto pronto per la seconda tappa della Coppa del Mondo di sci di fondo. In programma un’individuale da 10 km a skating, la sprint a skating e lo skiathlon da 20 km, 10 km in classico e altrettanti a skating.

L’aiuto allenatore della nazionale azzurra, Tommaso Custodero ha presentato a Fondo Italia i vari anelli della storica località norvegese. Il tecnico piemontese ha prima di tutto fatto il punto sulle condizioni della neve e climatiche: «Al momento c’è poca neve, quindi l’ambiente attorno non è bellissimo. Oggi vi sono state delle leggere precipitazioni nevose, che hanno almeno un po’ imbiancato attorno alla pista, visto che fino a ieri la neve era solo quella del tracciato. In questi giorni ha fatto freddo, ma ora sta scaldando. Tutto il tracciato è ben innevato con neve artificiale, che viste le condizioni non è velocissima. Le previsioni danno neve domani, poi dovebbe calare. Si prospetta un tracciato non super veloce».

Si parte quindi dalla 10 km a skating, che si presenta durissima per gli atleti, su un anello da 5 km, 4,8 per la precisione, da ripetere due volte. «È un anello molto duro, caratterizzato principalmente da salite, perché i tratti in piano scorrevoli sono solo nello stadio, quindi partenza, transito e arrivo. In realtà sono quasi due giri da 2,4 km. Dopo la partenza, all’uscita dallo stadio vi è una prima salita che ha però diversi saliscendi, con qualche dosso che permette anche di respirare un po’. Vi è quindi una discesa nella quale bisogna lavorare, poi, dopo questa prima parte, una curva a gomito che fa tornare sull’ultimo strappo e la discesa che porta allo stadio. Vi è quindi il transito e si riprende salita iniziale, al termine della quale, anziché girare a destra, si va a sinistra. Vi è poi una discesa con curva a gomito che porta a un salitone dalla lunghezza di 500 metri, che è abbastanza regolare e non molla mai. Dopo lo scollinamento, abbiamo una discesa lunga e veloce, caratterizzata da gobbe, sulle quali bisogna essere sempre sul pezzo per assorbire i cambi di pendenza. Arriviamo allora a una curva a gomito finale, poi l’ultimo strappo che riporta nello stadio. Un anello bello, perché parti della pista si ripetono e visivamente parlando è abbastanza spettacolare. Una gara bella da vedere dal vivo».

«Il giro della sprint è molto bello da apprezzare dal vivo, tecnico ed esigente dal punto di vista fisico. Si parte dallo stadio, l’imbocco della salita è condiviso con gli altri tracciati. Vi è quindi un tratto scorrevole, si passa in un sottopassaggio, poi una discesa con curva abbastanza tencica in fondo, nella quale si arriva abbastanza veloci. C’è poi l’ultimo strappo che riporta allo stadio e una discesa molto tecnica con una curva quasi parabolica che fa imboccare la rampa abbastanza ripida, dopo la quale c’è un dosso, dove bisogna essere abili a capire come ammortizzarlo per mantenere la velocità più alta possibile. Si entra quindi nello stadio e si arriva allo sprint finale».

«Il giro da 2,5 sezione classico dello skiathlon, condivide alcune salite dell’anello da 5 km, ma accorciate. La prima salita con deviazione a destra si accorcia e si va a prendere il salitone lungo, che anch’esso non arriva in cima ma taglia sui tre quarti per entrare allo stadio»

«Il giro 3.3 nella sezione in skating dello skiathlon ha tutte le salite complete. Dopo che si parte dallo stadio, si fa questa salita che ha diversi saliscendi verso dentra, per poi prendere direttamente il salitone lungo. Dopo lo scollinamento vi è la discesa con una curva a gomito e lo strappo finale che riporta allo stadio».

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