Sci di fondo | 01 dicembre 2024, 08:00

Sci di fondo - Julie Myhre condivide il primo podio con la sua ski "woman", l'italiana Valentina Vuerich: "Mi è stata vicina nei problemi dello scorso anno"

credits - Ruka Nordic

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Julie Myhre è stata nella tarda mattinata finlandese la salvatrice, è il caso di dirlo, dell'"onore" norvegese. Orfane a tempo indeterminato di Kristine Stavaas Skistad, la squadra norvegese ha sofferto pesantemente nella sprint odierna: delle cinque atlete qualificate, è stata l'unica a superare le batterie, riuscendo anche a raggiungere la finale. Già questo basterebbe a festeggiare, viste anche le rovinose cadute di Stenseth e Amundsen, ma Myhre ha voluto di più, riuscendo a centrare il suo primo podio in Coppa del Mondo con un bellissimo secondo posto dietro la svedese Hagstroem.

La 28enne ha condiviso la sua gioia per il podio con Dagbladet: "È stato bellissimo. Mi sentivo bene in qualifica e ho affrontato la gara un passo alla volta. Oggi ho sciato incredibilmente bene e il mio corpo era in ottima forma. È stato davvero surreale tagliare il traguardo. Ho dovuto guardarmi un po' intorno per rendermi conto che avevo solo un'altra atleta davanti a me!"

Un risultato arrivato grazie alla tattica perfetta adottata nella finale, quando la norvegese è andata forte sull'ultima salita riuscendo al contempo a conservare le giuste energie per chiuderle al meglio nel lungo rettilineo finale e assicurarsi così il podio. Parte del merito però è sicuramente anche di qualcun altro: Valentina Vuerich, la "ski-woman" italiana che ha permesso a Myhre di avere degli ottimi sci ai piedi e che la norvegese ha abbracciato al termine della finale.

 "Valentina è italiana e ha le emozioni le escono dal corpo, mette l'anima in quello che fa" racconta Myhre "Il fatto di poter condividere questo risultato con lei e con il resto del team degli skimen significa molto. È molto felice per me e mi ha seguito da vicino durante i problemi dello scorso anno. Mi sono commosso anch'io e quando vedo i suoi occhi brillare, lo faccio anch'io. Quell'abbraccio è stato davvero bello. Mi sono dedicata a lei, perché volevo davvero condividere quel momento con lei."

Non è la prima volta che negli sport invernali, dietro al successo di uno scandinavo si nasconda la grande professionalità di un'italiano, capace di riscaldare anche le atmosfere gelide dei paesi del nord.

 

Federica Trozzi