Sci di fondo - 01 dicembre 2024, 12:00

Sci di fondo - Federico Pellegrino a Fondo Italia: "Gare che mi fanno essere ottimista. Ora sarà bello tornare a Lillehammer sulla pista dove vinsi nel 2018"

RUKA – Ha cercato di assestarsi nelle posizioni di vertice nei primi due giri, poi nulla ha potuto nella seconda parte di gara, terminando al 22° posto la mass start da 20 km a skating, che ha chiuso il programma maschile della prima tappa di Coppa del Mondo a Ruka. 
Già settimo nella sprint, quindicesimo nell’individuale a classico, il bilancio di Pellegrino è positivo: «Ho iniziato bene la Coppa del Mondo – ha affermato il valdostano delle Fiamme Oro a Fondo Italia – ho ottenuto tre risultati di media classifica, che mi fanno essere ottimista sul resto della stagione».

L’azzurro ha ammesso che oggi ha potuto fare poco, anche a causa di materiali che, a differenza della sprint di ieri, stavolta erano meno performanti rispetto ad altre squadre: «Se ieri avevo degli sci che erano vicini all’eccellenza, oggi eravamo più indietro rispetto alla media – ha affermato Pellegrinonei primi due giri abbiamo un po’ mascherato la cosa quando eravamo in gruppo, poi però si è visto che incolonnati in scia ci staccavamo. Fa parte del nostro lavoro, ci sono giornate in cui bisogna cogliere le occasioni ed altre in cui ci si deve difendere, cosa che penso di aver fatto abbastanza bene. Ciò dimostra che il nostro sport non è soltanto l’espressione del proprio potenziale fisico, ma un insieme di tanti aspetti, compresi i materiali, che sono fondamentali. È ancora più importante cogliere le occasioni quando si presentano e restare sempre sul pezzo e concentrati per farsi trovare pronti. È una ruota che gira». 

La testa è già al prossimo weekend, quando a Lillehammer, Pellegrino affronterà individuale e sprint, entrambe a skating. «Sarà bello tornare su quella pista, dove non abbiamo più gareggiato da quando vinsi la sprint nel dicembre 2019. Vediamo come sarà». Nelle ultime stagioni, infatti, a causa di problemi con la neve, si è gareggiato sull’anello del biathlon».

Giorgio Capodaglio