Biathlon - 01 dicembre 2024, 17:21

Biathlon - Lo svedese Nelin “dimentica” il controllo armi prima della staffetta di Kontiolahti, salvato in extremis dall’allenatore

Credits Yevenko

In questo primo week-end di Coppa del Mondo a Kontiolahti per il biathlon, due giornate di staffette, in vista delle prime gare individuali della prossima settimana. Oggi pomeriggio la staffetta maschile 4x7,5km con una convincente vittoria per la Francia davanti a Norvegia e Svezia.

Un buon terzo posto per la nazionale Campione del Mondo in carica nella staffetta a Nove Mesto, lo scorso febbraio. Uno dei protagonisti di quella prestigiosa vittoria, Jesper Nelin, ha oggi rischiato di far saltare l’intera gara per la compagine scandinava. Come riportato dalla testata svedese Aftonbladet, il 32enne, si è letteralmente dimenticato di portare la sua carabina al controllo armi, obbligatorio prima della partenza.

Una “svista” non banale, per un atleta della sua esperienza, che rischiava di costare cara alla nazionale giallo-blu. Lo stesso Nelin ha commentato l’accaduto nel dopo gara: “Mi stavo riscaldando sulla pista e ho visto Johannes (Lukas, l’allenatore) arrivare di corsa gridandomi che il controllo armi si chiudeva entro cinque minuti. Era nel panico, e pensavo gli stesse per venire un infarto” – e ha aggiunto – “Sono corso, praticamente volando, al controllo e ce l’ho fatta per un pelo, avrebbe chiuso un minuto dopo. In quel caso saremmo stati squalificati e io sarei stato proprio un pagliaccio”.

Il biathleta svedese non ha saputo spiegare il perché di questa grossa leggerezza: “Non lo so veramente come sia potuto succedere, ero concentrato per la gara e me ne sono proprio dimenticato, come se non avessi mai corso una gara di Coppa del Mondo in vita mia!”

Anche l’allenatore Johannes Lukas, intervistato dai media svedesi, è tornato sull’accaduto: “Quando mi hanno avvertito che Jesper mancava al controllo armi e per farlo restavano pochi minuti, ho corso come un pazzo per chiamarlo. E' fortunato che ho delle buone gambe. Ho sudato per un’ora per lo sforzo fatto, spero di non ammalarmi per questo, in quel caso sappiamo di chi è la colpa” conclude ridendo.

Marco Cimenti