Dopo una stagione d’assenza, Kontiolahti torna ad ospitare le gare d’apertura della Coppa del Mondo di biathlon. Temperature più alte del previsto nella località finlandese, dove si è di poco sopra lo zero.
Per approfondire le caratteristiche dei tracciati e avere informazioni sulle condizioni della neve, Fondo Italia si è rivolta a Mirco Romanin, allenatore della nazionale italiana femminile di biathlon.
Il tecnico di Forni Avoltri è partito proprio dalle condizioni metereologiche che stanno incidendo sulla neve. «Sono abbastanza critiche e strane per essere un opening di Coppa del Mondo in Scandinavia – ha esordito Romanin – ieri, la temperatura era di tre gradi e pioveva. Al momento non c’è tantissima neve sul tracciato. Nei prossimi giorni prevedono caldo. Probabilmente vi sarà qualche precipitazione nevosa durante la gara di sabato, ma domenica dovrebbero invece esserci condizioni più calde. Secondo le previsioni, a metà della prossima settimana dovrebbe rinfrescare, quindi la situazione potrebbe migliorare un po’ dalle individuali in poi, anche se non è previsto tanto freddo. Le temperature saranno comunque appena sotto le zero, ma almeno permetteranno agli organizzatori di preparare al meglio le piste e agli atleti di avere buon tracciato su cui performare, grazie anche allo snowfarming».
L’allenatore azzurro ha quindi descritto i cinque anelli della pista: 1,5 km (single mixed relay), 2 km (staffetta mista e staffetta femminile), 2,5 km (staffetta maschile, short individual femminile, sprint femminile e mass start femminile), 3 km (short individual maschile e mass start maschile), 3,3 km (sprint maschile).
«Il giro da 1,5 km è molto facile, quasi tutto pianeggiante, con un’unica salita, che è comunque breve e non particolarmente ripida, che i maschi probabilmente affronteranno col pattinaggio doppio, alla quale segue un bel tratto pianeggiante, prima di rientrare allo stadio. Ancora più di altre single mixed, questa gara si deciderà al tiro. Nei piani bisogna sempre e comunque spingere, ma non è sicuramente un giro selettivo».
Romanin ha proseguito parlando del 2 km: «È abbastanza particolare e mi piace molto. Uscita e ingresso dallo stadio sono identici, un piano lungo dove bisogna sfruttare bene le scie ad alta velocità, importante nelle gare sull’uomo. Le discese sono molto veloci, ripide, ma non molto tecniche, quasi esclusivamente dritte, giusto con una curva finale. Le salite sono impegnative. La prima si affronterà nella prima parte col pattinaggio doppio per poi passare al corto. Vi è poi il classico muro di rientro verso lo stadio, che ieri si presentava in condizioni strane. Nella parte bassa la neve era abbastanza mossa e si sprofondava un po’, mentre quella alta era più ghiacciata. Era difficile sciare in entrambe le situazioni».
L’allenatore azzurro si è poi soffermato sugli altri anelli. «Il 2,5 km è bello tosto, perché oltre alle due salite già descritte sul 2 km, se ne aggiunge una terza abbastanza ripida ma corta, che porta però ad affrontare il muro a una velocità più bassa rispetto al 2 km e a tutti gli altri anelli. Nel 3 e 3,3 km, infatti, dopo quella salita si va a destra e si affronta un’altra ascesa, che è la più lunga e dura del tracciato. Dopo di essa, però, c’è un piano e si arriva al muro attraverso una discesa veloce ma non tecnica».
Romanin ha fine descritto la parte conclusiva del tracciato: «In tutti questi anelli, dopo il muro si affronta un tratto pianeggiante che porta allo stadio, con i classici due ponti sui quali non bisogna però distrarsi ma continuare a lavorare bene. Si arriva al poligono attraverso un falso piano in discesa di circa 200 metri, dove bisogna comunque sempre lavorare. Non c’è tanto modo di recuperare, anche perché si arriva da un tratto impegnativo».
Biathlon | 29 novembre 2024, 22:00
Biathlon - Alla scoperta dei tracciati di Kontiolahti. Mirco Romanin: "Qui salite impegnative. La neve? Speriamo che nei prossimi giorni rinfreschi"
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