Quando il prossimo 30 novembre partirà la Coppa del Mondo di biathlon 2024/25, mancheranno poco più di 14 mesi alle Olimpiadi di Milano Cortina 2026. Ciò rende la stagione 2024/25 davvero molto importante per la nazionale italiana.
Cosa aspettarsi dalla squadra femminile? L’Italia arriva da un anno positivo, con i suoi successi legati esclusivamente a un solo nome, quello di Lisa Vittozzi. La sappadina detiene Coppa del Mondo, coppe di specialità individuale e pursuit, l’oro mondiale individuale e tre argenti (pursuit, mass start e single mixed relay, in coppia con Giacomel). Inevitabile fosse lei la più attesa alla vigilia della stagione, la carta più importante da giocare in vista della stagione al via. Purtroppo la sfortuna ha bussato alla porta della campionessa azzurra, vittima di problemi alla schiena alla fine del mese di ottobre, che l’hanno costretta a fermarsi alcune settimane e solo da poco riprendere ad allenarsi al meglio. La sua assenza nella tappa di Kontiolahti significa già 270 punti potenziali persi. Solo a Hochfilzen, quando l’azzurra dovrebbe tornare in gara, si potrà capire se avrà la possibilità di tentare addirittura la rincorsa alla generale o se dovrà virare verso altri obiettivi. Certamente ai Mondiali di Lenzerheide sarà come sempre una delle atlete da battere e quando in salute non ci sono dubbi sulle sue enormi qualità. Una certezza.
In Finlandia ci sarà però Dorothea Wierer, che tornerà a gareggiare al massimo livello internazionale ad oltre nove mesi dal Mondiale di Nove Mesto, sua ultima presenza. La due volte vincitrice della Coppa del Mondo ha deciso di proseguire la sua carriera, dopo un 2023/24 da incubo, nel quale ha avuto tantissimi problemi di salute che ne hanno condizionato il rendimento. Eppure, il fatto sia riuscita comunque a essere lì con le migliori, capace di qualificarsi per le mass start, nonostante le mille difficoltà fisiche, è proprio la conferma che la campionessa di Anterselva può ancora dire la sua. Anche a Sjusjøen l’impressione è stata più che positiva, perché sugli sci è apparsa più avanti rispetto a quanto ci si aspettasse. E quando conterà non ci sono dubbi su ciò che farà al tiro. Difficile chiederle di avere magari la continuità del passato, ma siamo convinti che Wierer possa cogliere risultati importanti nella giornata giusta. Sicuramente tutte dovranno fare i conti con lei.
Dal resto della squadra ci si aspetta un importante passo in avanti. Lo stesso dt Klaus Höllrigl ha più volte dichiarato quanto voglia vedere una crescita complessiva della squadra dopo una stagione difficile. Se nel 2022/23 tante ragazze azzurre avevano vissuto l’anno dell’exploit, quello scorso è stato ovviamente difficile, con le spalle non abituate al peso di certe aspettative. Che sia mancata la continuità è sotto gli occhi di tutti, eppure ognuna delle atlete azzurre ha avuto il suo periodo positivo, alcune tappe in cui sono riuscite a mostrare un ottimo potenziale. Nelle ultime settimane un’ottima impressione l’ha destata Hannah Auchentaller, che come a Oslo si troverà a far parte della staffetta mista azzurra in occasione dell’esordio di Kontiolahti. Potenziale c’è per buoni piazzamenti, ma ovviamente nel biathlon conta tanto saper gestire anche le aspettative proprie ed esterne. Anche da Passler ci si aspetta una maggiore continuità, dopo due stagioni nelle quali dopo un ottimo inizio è andata un po’ in calando dopo natale. Eppure di atlete con le sue caratteristiche al tiro non ve ne sono tante. Anche Comola ha l’obiettivo di ritornare sulla strada giusta dopo le difficoltà avute nella passata stagione. Difficile gestire un titolo mondiale, eppure anche lo scorso anno a Oberhof ha mostrato di cosa sia capace, ottenendo il suo miglior risultato in Coppa del Mondo. La valdostana ha avuto un percorso bellissimo in questi anni e dovrebbe prima di tutto voltarsi per farsi un applauso per la crescita fatta dal 2021 ad oggi. Allora, potrà riprendere il suo percorso con la curiosità di scoprire fin dove riuscirà ad arrivare.
Da Carrara, tornata con continuità in Coppa del Mondo, ci si aspetta ora che possa consolidarsi e trovare continuità. Per lei sarà una stagione importante, perché a 27 anni è il momento giusto per fare quel salto di qualità al tiro che potrebbe farle scalare tante posizioni.
Fuori da Kontiolahti è rimasta Beatrice Trabucchi, che aveva chiuso la stagione con un’ottima mass start in Coppa del Mondo a Canmore. Proprio questo dimostra quante siano le azzurre da Coppa del Mondo. Nei test in Val Martello, la valdostana ha mostrato di saper reagire e caratterialmente ha destato una bella impressione. L’IBU Cup sempre più competitiva sarà un bel punto di partenza per riprendersi la Coppa del Mondo.
E le altre? Alle spalle delle atlete del gruppo di Coppa del Mondo, vi è una Martina Trabucchi che sembra sempre più vicina alle altre. La sorella minore di Beatrice ha impressionato in Val Martello sia per i progressi sugli sci che al tiro. Le manca ancora continuità, ma il potenziale è importante anche dal punto di vista fisico. Sicuramente da seguire.
Non va dimenticata poi Linda Zingerle, che fino a poche stagioni fa sembrava la più competitiva tra le giovani azzurre. Una serie di problemi fisici l’hanno frenata, mettendola anche inevitabilmente in crisi dal punto di vista mentale. Eppure l’altoatesina delle Fiamme Gialle è sembrata in netta ripresa dal punto di vista fisico. Ora sarà importante fare un salto di qualità in IBU Cup, migliorando soprattutto le percentuali al tiro. Allora chissà che il trio delle amiche altoatesine non possa ritrovarsi finalmente in Coppa del Mondo.
Oltre loro sono tanti altri i nomi di giovani azzurre che vanno seguite con attenzione, a cominciare da Sara Scattolo, che ha già esordito in Coppa del Mondo, passando per Schölzhorn, Carpella, Plosch, Ilaria Scattolo, fino alle più giovani della nazionale juniores, guidate da Carlotta Gautero che tanto ha vinto a livello giovanile nella passata stagione.
L’obiettivo nell’immediato è che oltre a Vittozzi e Wierer vi sia una squadra in grado di cogliere buoni piazzamenti e formare una staffetta competitiva. Nella speranza che possa poi esserci qualcuna in grado anche di prenderne il posto dopo le Olimpiadi di Milano Cortina 2026.