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Biathlon , Range time

Range Time – L’analisi di Giuseppe Piller Cottrer: “Finalmente si ricomincia! Sono fiducioso sul rientro di Lisa Vittozzi e mi aspetto buone cose dalla squadra”

In concomitanza con la ripresa delle competizioni di Ibu Cup e di Coppa del Mondo di biathlon, riprende anche la nostra rubrica in compagnia di Giuseppe Piller Cottrer, commentatore tecnico per RaiSport e allenatore della squadra di biathlon del comitato FVG. Erano molti i temi degni di approfondimento: l’assenza di Lisa Vittozzi, fermata da un problema alla schiena, le sfide per le prossime Coppe del Mondo, le aspettative nei confronti della squadra italiana. 
SI COMINCIA – "La stagione del biathlon prende ufficialmente avvio, prima con l’appuntamento di Ibu Cup di Idre e poi nel fine settimana con la Coppa del Mondo a Kontiolahti. La World Cup si aprirà con le staffette miste, format che abitualmente inaugurano grandi eventi, come mondiali e olimpiadi, e che prediligono un approccio più “collettivo”. In Ibu Cup invece si inizia in maniera più classica, con due sprint e un inseguimento, in modo da permettere agli atleti di mettersi in evidenzia individualmente ed essere convocati per le tappe successive; l’Ibu Cup è ormai un circuito molto competitivo, una sorta di mini Coppa del Mondo, dato che trovano spazio forti atleti di paesi scandinavi, penalizzati dai contingenti ristretti previsti per la Coppa del Mondo. Inoltre, per gli atleti che non raggiungono subito una forma ideale o che nel corso della stagione necessitano di fare un passo indietro per ritrovare fiducia è un importante cuscinetto". 
LA QUESTIONE VITTOZZI – "Lisa sta lavorando per rientrare il prima possibile. All’inizio per lei è stato difficile, ma non si è mai fermata e ha continuato ad allenarsi. Ho scambiato qualche parola con lei in pista: nonostante sia sicuramente dispiaciuta, è apparsa molto tranquilla e interessata soltanto a stare meglio, migliorare ed essere pronta al rientro. Sono fiducioso, l’ho vista pimpante. Nei prossimi giorni si recherà ad Obertilliach insieme ad Alex Inderst per esaminare la condizione generale con dei lavori di intensità, monitorandosi quindi in modo più preciso. Si tratta di un’atleta capace di sincronizzare al meglio le azioni complesse richieste da questa disciplina, mantenendo controllo cognitivo e regolando anche lo stress a cui ti spingono la performance al poligono e quella in pista. Sicuramente l’essere biathleta ad alto livello da molti anni le dà una tranquillità in più".
COPPE DEL MONDO – "Johannes Boe è uno di quegli atleti che, nonostante talvolta abbia delle défaillance al poligono e fatichi ad entrare in carburazione a inizio stagione, sono poi in grado di esprimere il proprio miglior biathlon nel momento opportuno. In fin dei conti anche l’anno scorso ha iniziato un po’ a rilento, ma dopo si è scatenato. Mi aspetto che anche quest’anno possa avere un rendimento del genere. Per un atleta che ha vinto così tanto non è sempre scontato trovare le motivazioni, ma con la sua capacità di essere presente nelle posizioni che contano troverà certamente degli acuti. Quindi, l’occhio sulla Coppa del Mondo c’è sicuramente.
Al femminile la lotta è senza dubbio aperta a più atlete. Lo scorso anno ci siamo lasciati con cinque biathlete racchiuse in un centinaio di punti. Ciò significa che sarà difficile per chiunque portare a casa la vittoria perché la classifica probabilmente sarà molto corta e non si vedranno differenze assolute; nessuna potrà permettersi di sbagliare troppe gare perché il resto della concorrenza è sempre pronto ad approfittarne. Se si presenterà una situazione del genere, sarà molto interessante assistere a un rush finale come quello dello scorso anno". 
ASPETTATIVE AZZURRE – "Dorothea Wierer, Lisa Vittozzi, Tommaso Giacomel e Lukas Hofer sicuramente non competono per fare soltanto presenza ma per dire qualcosa di importante. Lo stesso Giacomel pochi giorni fa ha dichiarato espressamente di puntare in alto (alla prima vittoria in carriera), ma anche Hofer fin dai campionati estivi ha dimostrato di combattere sempre con il coltello fra i denti, confermandosi atleta maturo ma anche scaltro e con innegabili qualità tecniche. Dorothea con il suo talento, che l’ha resa il simbolo del nostro biathlon, è capace di inserirsi tranquillamente nella lotta per le posizioni che contano. Ci aspettiamo soddisfazioni anche da Bionaz, atleta con grosse potenzialità, mentre nei test di qualche giorno fa in Val Martello abbiamo visto soprattutto Hannah Auchentaller confermare le sue doti di precisione al poligono e Nicola Romanin ribadire il proprio valore di biathleta, meritandosi così un posto in Ibu Cup".
L’APPORTO DELLE NEUROSCIENZE – Una considerazione generale che è emersa a partire dalla situazione di Vittozzi: "Quello delle neuroscienze è un ambito che ultimamente a livello sportivo desta molto interesse. Infatti, c’è tutta una serie di processi neurologici che possono essere migliorati con allenamenti mirati, soprattutto quelli legati al tiro. Ad esempio, per migliorare il rendimento di atleti di alto livello, nella letteratura scientifica vengono suggerite sempre più spesso tecniche di allenamento basate sulla mindfulness. Un discorso del genere è molto interessante anche nelle categorie giovanili, poiché si ha a che fare con atleti in piena età di sviluppo, le cui strutture mentali sono in crescita e in continua fase di formazione". 

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