Sci di fondo | 28 novembre 2024, 17:33

Sci di fondo - Al via la stagione 2024/25: cosa aspettarsi dall'Italia al maschile?

Sci di fondo - Al via la stagione 2024/25: cosa aspettarsi dall'Italia al maschile?

Quando domani, a Ruka, partirà la Coppa del Mondo di sci di fondo 2024/25, mancheranno poco più di 14 mesi alle Olimpiadi di Milano Cortina 2026. Ciò rende la stagione 2024/25 davvero molto importante per la nazionale italiana.

Cosa aspettarsi dagli uomini?

Quando si parla di sci di fondo maschile è inevitabile, ovviamente, partire da Federico Pellegrino. A trentaquattro anni, il valdostano delle Fiamme Oro ha già annunciato la sua volontà di chiudere la carriera con il termine delle Olimpiadi di Milano Cortina 2026. Diventato papà, con la moglie Greta Laurent in attesa del secondo figlio della coppia, Pellegrino aveva bisogno di un obiettivo da porsi a cui dedicare tutto sé stesso come sempre e mantenere le motivazioni alte. Quella alle porte sarà la stagione dell’ultimo Mondiale per Pelle, che ha al collo due splendide medaglie individuali, l’oro a Lahti e l’argento a Seefeld, entrambe arrivate nella sprint a skating. Dopo sei anni, la medaglia iridata sarà nuovamente assegnata in questo format e ovviamente Pellegrino, sul podio anche a Pechino nel 2022, è tra i favoriti. Non sarà facile, soprattutto in Norvegia, con gli atleti di casa che prepareranno questo evento come un’Olimpiade, ma anche per avversari in crescita costante come Chanavat, che però nei grandi appuntamenti è sempre mancato. Se dovesse salire nuovamente sul podio, Pellegrino compierebbe l’ennesima impresa della sua fantastica carriera. Il valdostano, però, guarda con attenzione anche ad altri format. 

Tra gli obiettivi del grande campione valdostano vi è anche e soprattutto la medaglia a squadre. Ne ha già ottenute tante nella team sprint iridata, ora sogna di farlo anche nella staffetta da 4x7,5 km, non solo ai Mondiali ma soprattutto tra un anno in Val di Fiemme. Pellegrino sta lavorando tanto sul gruppo, sta dispensando consigli ai suoi compagni più giovani ed è il primo ad aver fiducia nella linea Cramer. Nelle prime due stagioni con il tecnico tedesco si è vista una crescita costante degli azzurri che hanno migliorato i propri risultati individuali. Ora ci si aspetta il definitivo salto di qualità. 

Il più atteso tra i giovani è Elia Barp, che anche caratterialmente in certi aspetti ricorda proprio capitan Pellegrino. Il finanziere classe 2002 sta crescendo bene sotto la cura Cramer, è molto determinato e non si accontenta di piazzamenti. Il suo obiettivo è ottenere il massimo risultato possibile, anche salire sul podio se c’è l’opportunità. Ci è già andato vicino e con un anno in più di esperienza potrebbe essere migliorato nei momenti chiave della gara. Non gli si chiede già il podio, ma certamente lo aspettiamo con maggiore continuità nelle posizioni più alte della classifica.
Tanto ci si aspetta anche da Davide Graz, perché un atleta con quel fisico e quella tecnica ha tutto per piazzarsi più avanti. Serve forse maggiore convinzione e tranquillità, quel click mentale che da un momento all’altro può cambiare le cose. Lo scorso anno sembrava sulla strada giusta, prima di essere fermato da un problema di salute che ha condizionato gran parte della sua stagione. Ci crediamo.

Occhi puntati poi su Francesco De Fabiani, reduce anch’egli da una stagione che praticamente non è mai iniziata. Lo scorso anno il valdostano ha prima avuto dei problemi fisici, poi si è ammalato e di fatto ha terminato la sua stagione. Un atleta dal quale ci si aspetta sempre tanto, non solo nella “sua” Val di Fiemme, dove quest’anno però la mass start sarà skiathlon. La speranza è che il gressonaro ritrovi il passo del passato e torni a esprimersi a quegli alti livelli che gli sono sicuramente appartenuti e vista l’età devono ancora appartenergli. È anche in debito con la fortuna e ci auguriamo possa ridargli indietro quanto gli tolse a Planica 2023.
Con loro ci sono poi anche Ventura e Daprà, che vogliono affacciarsi più spesso nella top venti e saper approfittare anche delle occasioni che si presentano, come fatto proprio dal poliziotto trentino lo scorso anno.
In Coppa del Mondo vedremo dall’inizio anche Hellweger, che nelle sprint può cogliere dei buoni piazzamenti, soprattutto a skating, come già fatto lo scorso anno. Attesissimo è poi Simone Mocellini, ancora fermo ai box, ma che sta rientrando. Dopo un anno in cui è stato falcidiato dagli infortuni, che ne hanno condizionato anche l’attuale preparazione, il finanziere classe 1998 non vede l’ora di tornare in pista sperando di ripartire da dove aveva lasciato nel 2023. Quei due podi in Coppa del Mondo sono una chiara indicazione, soprattutto perché arrivati nel format olimpico della sprint a classico, che sarà olimpico. Per questo motivo, l’azzurro deve restare tranquillo e pensare prima di tutto a recuperare bene. Il resto verrà da sé. 

Dietro di loro ci sono poi tanti altri atleti che in questi anni si sono affacciati in Coppa del Mondo, ottenendo anche ottimi piazzamenti e che reclamano spazio. Negli ultimi anni sono stati diversi gli atleti che arrivati in Coppa del Mondo dalle competizioni nazionali o dalla FESA Cup hanno ben fatto anche nel massimo circuito, chiudendo nella top venti. Con le Olimpiadi dietro l’angolo, siamo convinti che tanti saranno ancora più motivati e daranno l’anima per ritagliarsi il proprio spazio. La speranza è che sia così, perché la concorrenza può alzare il livello. È ciò ci cui c’è più bisogno, non solo in ottica Milano Cortina 2026, ma soprattutto dopo, quando non ci sarà più Federico Pellegrino a portare medaglie.

Giorgio Capodaglio