Sci di fondo | 28 novembre 2024, 14:50

Sci di fondo - Al via la stagione 2024/25: cosa aspettarsi dall'Italia al femminile?

Photo Credits: Newspower

Photo Credits: Newspower

Quando domani, a Ruka, partirà la Coppa del Mondo di sci di fondo 2024/25, mancheranno poco più di 14 mesi alle Olimpiadi di Milano Cortina 2026. Ciò rende la stagione 2024/25 davvero molto importante per la nazionale italiana.

Cosa aspettarsi dalle azzurre? 

È una domanda ovviamente non semplice, perché da troppi anni attorno alle donne dello sci di fondo vi è un clima di negatività, figlio delle difficoltà avute a seguito del ritiro di grandi campionesse del passato, che forse ha finito per rendere ancora più complicata la crescita di più di una generazione di atlete. Potenziale in questi anni non mai mancato, come si è visto più volte nelle competizioni giovanili, poi in un modo o nell’altro in tante si sono perse, affossate spesso da un ambiente che sembra non crederci, anzi nemmeno sperarci. Si è così smesso di sognare, abituandosi quasi alla mediocrità, come se non si possa fare di più. Ovviamente ogni anno che passa dal podio di Arianna Follis del 22 marzo 2011, quando vinse l’inseguimento a Falun davanti a Jacobsen, Johaug e Bjørgen, la situazione appare sempre più complicata per le azzurre.

Quello che, prima di tutto, devono fare le attuali componenti della squadra azzurra, dalle più esperte alle più giovani, è proprio non guardare al passato, non respirare questa negatività, bensì chiudersi nella propria bolla e pensare soltanto a performare al meglio possibile. Capire che sono migliori di così. Bisogna scalare le classifiche, iniziare a entrare con continuità nelle quindici, poi nelle dieci e allora chissà. Cramer ha dichiarato lo scorso settembre che alla squadra azzurra servirebbe un bel risultato di un’atleta per trainare tutte le altre, come accaduto al maschile con Mocellini, senza considerare ovviamente quel fenomeno di Pellegrino, che merita sempre un discorso a parte. Serve quel click mentale. 

Cosa aspettarsi quindi? Ganz ha i mezzi per riuscire a salire le classifiche, le serve una maggiore convinzione e una condotta di gara diversa. In passato è riuscita a che a sfiorare la top ten, ma può essere da top quindici o venti in ogni format di gara e anche di più, trovata la giusta fiducia. Comarella e Franchi devono ritrovare prima di tutto una buona condizione fisica, che è mancata a entrambe nelle ultime stagioni. La veneta sta lavorando tanto sulla tecnica, mentre la trentina ha già mostrato in passato di avere mezzi importanti riportando l’Italia nella top ten di un Mondiale. Monsorno è cresciuta tanto nella passata stagione, ha ottenuto la sua prima top ten in Coppa del Mondo e sta lavorando molto duramente sulla tecnica e anche sulla base. Forse ne risentirà un po’ in brillantezza all’inizio, ma potrebbe poi sfruttare questo lavoro successivamente. Per tutte vale lo stesso discorso: serve maggiore consapevolezza, fiducia e coraggio. Discorso diverso per Di Centa, che dovrà prima di tutto ritrovare condizione dopo l’operazione settembrina e un’estate limitata dal problema alla schiena. Quando tornerà in forma dovrà poi riprendere da dove aveva lasciato e salire vari gradini.

Alle spalle di queste atlete c’è il gruppo Milano-Cortina allenato da Renato Pasini. Tanto attesa è ovviamente Maria Gismondi. La romana delle Fiamme Oro ha vinto il titolo mondiale juniores a Planica, prima azzurra a farlo dai successi di Stefania Belmondo nel 1989. La volontà non le manca, la convinzione pure. L’importante sarà non caricarla di troppe pressioni e aspettative, ricordandoci tutti che parliamo comunque di una ragazza del 2004. Lasciamola crescere a modo suo. Peccato l’infortunio al pollice rimediato proprio alla vigilia delle prime gare.

Sempre del 2004 è Iris De Martin Pinter, altra giovane molto determinata. La veneta del CS Carabinieri ha patito un po’ la passata stagione, quando seppur ancora juniores, si è ritrovata a vivere praticamente il suo primo anno senior, dopo la grande prestazione al Mondiale assoluto di Planica del 2023. Ma questo potrebbe proprio essere il suo grande vantaggio in questa stagione. Entrambe hanno tutto per diventare presenza fissa in Coppa del Mondo già quest’anno.

Flirtano con un posto in Coppa del Mondo anche Nadine Laurent e Federica Cassol. La prima ha sofferto il suo primo anno senior, dopo il bellissimo exploit fatto al Mondiale di Planica 2023, insieme a De Martin Pinter. Ora deve rimettere a posto i pezzi e prendersi un posto in Coppa del Mondo, dove può stare. Così come Cassol, che lo scorso anno ha sempre mancato di poco la qualificazione nella sprint quando convocata in Coppa del Mondo. Lei per prima è consapevole di non aver mai performato bene come in FESA Cup, rallentata forse dal troppo carico emotivo. Con maggiore leggerezza può superare questo primo ostacolo.

E proprio una maggiore leggerezza, sommata però a tanta determinazione, è l’ingrediente principale per tutto il movimento femminile italiano alla ricerca di un salto in avanti, comprese le atlete che non abbiamo citato nel pezzo, ma che non sono distanti dalle altre. Dimenticare il passato e concentrarsi soltanto su sé stesse, un passo alla volta, iniziando a entrare nella top venti con continuità, poi top quindici e dopo chissà. È un obiettivo possibile.

Giorgio Capodaglio