Biathlon - 27 novembre 2024, 06:30

Il presidente Roda: "Vittozzi si allena per la prossima tappa, Wierer è già in palla. Il fondo? Ho grande fiducia"

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A margine di un evento di presentazione delle gare del Tour de Ski della Val di Fiemme, andato in scena oggi a Milano, Fondo Italia incontra Flavio Roda, presidente della Federazione Italiana Sport Invernali. Molti gli argomenti affrontati dal numero uno della FISI, a partire dall’importanza stessa della Val di Fiemme nel panorama sportivo italiano, fino ad arrivare alle aspettative rivolte alla stagione del biathlon e dello sci di fondo.

In apertura, Flavio Roda dice la sua sul rapporto assai fruttuoso tra FISI e Val di Fiemme: “La Val di Fiemme è la casa della Federazione, c’è un rapporto bellissimo da anni. È un luogo un po’ particolare perché ha una grande organizzazione e ha anche la fortuna di avere tantissimi volontari che rendono gli eventi sempre un grande successo. La Federazione ha sempre avuto un bellissimo legame con loro e in futuro speriamo di creare tre grossi centri che comprendano fondo, salto e combinata e skiroll. Ma pensiamo anche a una parte dedicata al biathlon, perché avendo anche i poligoni si può dare la possibilità a tutti i giovani della Federazione di rimanere fissi in Val di Fiemme e potersi preparare con un obiettivo comune di crescita”.

Particolare attenzione si rivolge poi alla creazione di un vero e proprio Centro Federale in Val di Fiemme, che verrà formalizzata proprio in occasione del prossimo Tour de Ski: “Abbiamo già definito tutti i vari passaggi con i Comuni. Sono tre comuni di competenza e con loro abbiamo già definito tutto e durante il Tour de Ski definiremo l’accordo. È un altro grande vantaggio, perché la Val di Fiemme in questo modo anticipa i tempi e già prima delle Olimpiadi metterà a disposizione questi centri per poter crescere in queste discipline. Per la Federazione diventa anche un fatto economico, perché invece di viaggiare con i pulmini per chilometri e chilometri i ragazzi potranno rimanere fermi e dedicarsi alla preparazione”.

Nelle riflessioni del presidente, spazio importante anche alla crescita del biathlon: “Io penso che sia importante lavorare sul biathlon, perché l’area nordica comprende anche il biathlon. È una disciplina in grande crescita e ha bisogno che ci sia la possibilità di fare preparazione, perché se i giovani non hanno le strutture adeguate non vanno da nessuna parte. Quando intendo l’area nordica mi riferisco a tutto il movimento, in cui si inserisce anche lo skiroll d’estate, che rappresenta una componente importante”.

Entrando poi nello specifico, Roda dice la sua sulle condizioni di Lisa Vittozzi, costretta da un problema alla schiena a saltare la prima tappa di Coppa del Mondo a Kontiolahti: “Lisa Vittozzi? Non sono preoccupato. So che ha avuto problemi alla schiena e con i tecnici ha deciso che fosse meglio non rincorrere, perché non era preparata per questo evento. Si sta allenando proprio per arrivare alla prossima tappa competitiva. È una scelta per non rischiare poi dopo di dover rincorrere la forma”.

Spazio poi ad alcune considerazioni su Dorothea Wierer e la sua scelta di prolungare la carriera fino alle Olimpiadi del 2026: “Dorothea ha già dimostrato dai primi test di essere in palla, quindi ben venga. Ha deciso di continuare fino alle Olimpiadi ed è importante che lei abbia una certa condizione”.

In conclusione, Flavio Roda si esprime poi con parole di grande ottimismo circa le prospettive dello sci di fondo italiano per i prossimi anni: “Il movimento del biathlon? Sono fiducioso, sappiamo benissimo qual è il valore e quali sono gli atleti. Ma sono fiducioso anche nel fondo, perché secondo me in particolar modo tra i maschi sono convinto che il gruppetto di giovani stia crescendo. Anche Cramer (direttore tecnico della nazionale di sci di fondo, ndr) me lo ha detto, per le Olimpiadi qualcosa di positivo ci sarà. Io credo in lui, perché altrimenti non lo avremmo preso a lavorare (ride, ndr). So che non spende le parole per niente, se dice questo ci credo. Nelle ragazze c’è meno, ma anche lì c’è qualche giovane forte. Sono veramente fiducioso. Succede spesso che ci sono dei momenti bui, poi arrivano 3 o 4 ragazzetti e cambiano la storia”.

Fausto Vassoney, Giorgio Capodaglio