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Biathlon , Pianeta Italia

Biathlon – Wierer: “Critiche per Parigi? Sono abituata”. Johannes Bø e Tandrevold sono con lei

Tra le tute norvegesi che hanno colorato le piste di Sjusjøen nel Sesongstart andato in scena nell’ultimo weekend, a prendersi buona parte delle luci dei riflettori è stata Dorothea Wierer. L’azzurra, terza classificata nella mass start di domenica alle spalle di Ingrid Landmark Tandrevold e Maren Kirkeeide, ha dato ottime risposte al rientro in gara dopo diversi mesi di assenza. Nel post gara, a pizzicare Wierer è stata la testata norvegese NRK, che ne ha approfittato per parlare con lei della sua esperienza da inviata a Parigi 2024, sottoponendole alcune opinioni critiche espresse proprio in Norvegia riguardo a questa sua nuova avventura.
Dopo aver espresso la soddisfazione per il ritorno alle gare e per le belle sensazioni provate a Sjusjøen, Wierer è tornata a parlare del suo ruolo alle Olimpiadi Estive nei panni di inviata televisiva: "Lo rifarei sicuramente. Dopo le Olimpiadi, ho avuto dieci giorni in cui sono stata a letto ed ero completamente morta. A Parigi ero tutto il giorno fare interviste e anche in studio. È stato difficile, ma bello”. 
Una scelta, quella di Wierer, che non incontra il favore dell’opinionista norvegese Ola Lunde, che definisce la sua decisione di recarsi a Parigi "una mancanza di rispetto verso il lavoro svolto" dall’azzurra nei mesi precedenti. Una critica a cui Wierer replica con il suo proverbiale sorriso e la signorilità che le si addice: "Sono abituata alle persone che mi criticano. Non sono un’atleta normale. Amo godermi la vita, oltre ad essere un’atleta".
Insomma, Wierer non teme certo i giudizi altrui e la bella forma con cui si è presentata al via delle gare di Sjusjøen è sicuramente il biglietto da visita migliore, anche per rispondere a questo tipo di critiche. Anche perché anche i suoi colleghi norvegesi sembrano comprendere le motivazioni alla base delle scelte estive, a partire dalla stessa Ingrid Landmark Tandrevold, che spiega: "Penso che il biathlon sia uno sport molto mentale. Nel biathlon, devi avere un vantaggio sia fisico che mentale. Se ci vogliono due mesi liberi per essere al 100% e sopportare un intero inverno, allora è assolutamente la cosa giusta da fare". Si accoda a questo giudizio anche Johannes Thingnes Bø, che aggiunge: "Finché è sicura di poter essere brava in inverno, penso che possa semplicemente divertirsi e fare le sue cose in estate. La sostengo pienamente in questo".

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