Una campionessa costretta sempre ad andare oltre il proprio limite, a lottare e risollevarsi. Tra i grandi campioni ci sono coloro spesso baciati dalla buona sorte, non soltanto per il talento, e quelli che sono sempre costretti a fare quel qualcosa in più, a combattere per avere la meglio contro gli avversari ma anche rispetto a episodi negativi.
Lisa Vittozzi ricade oggi in questo secondo gruppo. Se la sappadina del Centro Sportivo Carabinieri ha avuto il dono di un talento enorme, che ha poi alimentato e portato al massimo livello grazie alla sua invidiabile dedizione al lavoro, dall’altra parte ha dovuto lottare tanto contro problemi e malasorte. Anche inutile ormai tornare ai due anni in cui la vincitrice dell’ultima Coppa del Mondo sembrava persa e lontanissima da quei vertici che appartengono al suo grande talento. Vittozzi ha lottato, sfidato sé stessa, non si è vergognata dinel riconoscere le sue difficoltà e chiedere aiuto, combattendo la sua battaglia, non da sola, e vincendola per tornare nuovamente ai vertici.
Una volta tornata in cima alle classifiche, però, la ventinovenne del CS Carabinieri ha sempre dovuto combattere con qualche malanno che l’ha frenata. Non tanto il cronico problema al ginocchio che in estate non le permette di correre, ma quelle malattie arrivate sempre al momento sbagliato. La febbre a colpirla d’improvviso nel pieno del Mondiale di Oberhof 2023, costringendola a saltare una pursuit nella quale avrebbe potuto lottare per una medaglia e forse qualcosa in più, per poi recuperare in tempo di record per un’individuale corsa chiaramente debilitata, ma nella quale, pur forse al settanta per cento, era riuscita ugualmente a vincere il bronzo, che sarebbe stato oro senza quell’errore finale. Poi è arrivato l’oro in staffetta con un’ultima frazione memorabile e la vittoria della coppa di specialità individuale, prima di chiudere la stagione chiaramente stanca mentalmente.
Anche l’anno passato la sfortuna ha bussato alla sua porta, costringendola ancora una volta a gettare il cuore oltre l’ostacolo. A Östersund, Vittozzi si era presentata con il pettorale rosso da vincitrice della coppa di specialità e faceva subito sua la prima individuale stagionale, prendendosi il pettorale giallo. Ancora una volta, però, un malanno fisico è arrivato, la febbre a fermarla e debilitarla. La sappadina ha lottato contro le difficoltà, ha raccolto diversi piazzamenti, ha stretto i denti per tutto il mese di dicembre, prima correndo non ancora al meglio e successivamente nel tentativo di ritrovare la condizione, riuscendo a mettere da parte punti utili. Ritrovata la forma, nella seconda parte di stagione l’azzurra ha spiccato il volo, andando a prendersi titolo mondiale nell’individuale, la tanto desiderata Coppa del Mondo e ben due coppe di specialità, sempre individuale e inseguimento.
Dopo un’estate di grande lavoro, chiusa con una forma super e la serenità di chi ormai ha già conquistato il suo sogno, Vittozzi si apprestava ad affrontare la Coppa del Mondo 2024/25 come atleta da battere, pronta a indossare all’esordio di Kontiolahti il pettorale giallo e rosso di chi ha vinto Coppa del Mondo generale e classifica dell’individuale. Lo avrebbe indossato con orgoglio l’azzurra, un premio a uno splendido percorso. Non sarà così, il mal di schiena l’ha colpita proprio in Finlandia, sul finire del raduno di Vuokatti e l’ha costretta a saltare diverse settimane di allenamento. Domenica la sappadina non si è arresa e ha provato a gareggiare, ma evidentemente le sensazioni non sono state quelle sperate e che magari sembrava aver avuto nell’immediato dopo gara. Forse il dolore non c’è più, ma evidentemente l’azzurra si è resa conto, insieme allo staff, che questa volta non si poteva competere, impossibile anche per una combattente come lei, che non deve più dimostrare nulla a nessuno.
L’ennesimo ostacolo, un maledetto sasso sul percorso di questa splendida campionessa. Vittozzi si preparerà a Obertilliach, sarà seguita da vicino dallo staff tecnico azzurro per provare a rientrare a Hochfilzen cercando di essere subito protagonista. Sarà l’ennesima rincorsa, forse ancora più difficile delle precedenti. Senza scarti, la Coppa del Mondo sembra già compromessa, per non parlare della coppa di specialità individuale che la vede vincitrice da due anni consecutivi. Eppure nulla è compromesso, come ha dimostrato lo scorso anno Jeanmonnot che oltre a saltare la tappa di Lenzerheide, aveva anche ottenuto risultati mediocri a Hochfilzen e sofferto al rientro a Oberhof. La francese aveva poi concluso ad appena 23 punti dall’azzurra nella passata stagione, anche se non avendo mai avuto la pressione di lottare per il successo, aveva sfruttato le ultime quattro gare per accumulare punti. Se la Coppa del Mondo femminile dovesse essere sulla falsariga della passata stagione, con quattro o cinque atlete ad alternarsi nell’ottenere vittorie, tra tanti alti e bassi, allora anche Vittozzi potrebbe provarci, consapevole di non aver assolutamente nulla da perdere. Senza dimenticare che c’è il Mondiale di Lenzerheide, occasione per cogliere altri splendidi successi. La stagione, quindi, non è finita prima di iniziare, e se c’è un’atleta capace di andare oltre le difficoltà, dare un calcio al sasso in mezzo alla strada e proseguire sul proprio percorso più forte di prima, questa è proprio Vittozzi. L’importante è mantenere la pazienza e recuperare al meglio, perché di opportunità da cogliere in questa stagione ce ne saranno tante.