Il prossimo inverno, a pochi giorni dal termine del grande appuntamento delle discipline nordiche della stagione 2024/25, i Campionati Mondiali di Trondheim, e dai Mondiali U23 che verranno ospitati in Italia in quel di Schilpario (BG), lo sci di fondo vivrà un altro appuntamento importantissimo benché forse non goda della medesima attenzione mediatica.
Si tratta dei Campionati Mondiali Virtus, dedicati ai paratleti con disabilità intellettive, Sindrome di Down e Autismo. La Virtus Sport, federazione internazionale per persone con disabilità intellettiva, sotto la cui egida si terranno queste competizioni, ha criteri di selezione e partecipazione più stringenti rispetto Special Olympics. L'edizione 2025, come annunciato la scorsa settimana, si terrà in Francia a Bessans, con somma gioia degli atleti francesi che potranno mettersi in mostra davanti al pubblico di casa.
"È una bellissima notizia, sono tutti super felici" ha raccontato a Nordic Magazine l'allenatrice Elisa Favre Felix in occasione di un raduno della squadra a La Feclaz "Innanzitutto di poter partecipare ai Mondiali perché quelli dello scorso anno furono cancellati all'ultimo momento. Poi perché Bessans è un posto dove andiamo regolarmente, quindi saremo su un terreno familiare, il che sarà un vero vantaggio per noi."
Questo evento non è solo un momento speciale per gli atleti ma anche per l'intero movimento degli atleti con disabilità intellettiva, ancora esclusi dai Giochi Paralimpici Invernali; attualmente, infatti, lo sport adattato è presente solo nelle Paralimpiadi estive con l'atletica paralimpica, il nuoto paralimpico e il tennis da tavolo paralimpico. Di conseguenza ci sarà l'opportunità per mettere in luce la disciplina e difendere la sua inclusione nei Giochi Paralimpici delle Alpi francesi del 2030.
"La Francia aveva presentato un dossier di candidatura con l'obiettivo di organizzare un grande evento in previsione di questi Giochi Paralimpici" conferma Favre Felix "L'obiettivo è dimostrare alla FIS e alla Virtus che siamo capaci di organizzare i Campionati del Mondo e di far riconoscere lo sport adattato come disciplina ai Giochi. Non è ancora troppo tardi”