In Svezia, come un po' nel resto d'Europa, il biathlon è uno sport fortemente in crescita. Dal punto di vista degli spettatori, grazie all'imprevedibilità dei risultati e la telegenicità dei diversi format, i numeri sono degli ascolti televisivi sono davvero importanti. Come riportato questa estate dalla testata specializzata Langrenn, per dare un'idea della popolarità della disciplina, in Svezia la mass start femminile degli ultimi Mondiali di Nove mesto, che si è attestata come gara più seguita nel Paese, raggiunto una percentuale del 78% di share.
Altrettanto accade online: le interazioni sui social hanno fatto registrare un aumento dell’80% sui profili dell’IBU, mentre il sito web dell'Unione Internazionale ha raggiunto e superato i 3 milioni di utenti unici prima della fine della stagione di Coppa del Mondo, con l’app di riferimento arrivata a contare oltre 200mila download nel corso della passata stagione.
Questi numeri, importantissimi per la sopravvivenza dello sport non solo a livello internazionale ma anche e soprattutto quello locale, portano ad un interesse maggiore per la disciplina da parte dei più giovani che vogliono provare a ripetere le gesta dei campioni che vedono in tv ogni settimana. Perché i talenti in erba possano però crescere e portare frutto c'è bisogno di strutture per formarli.
Un passo importante in questa direzione lo ha compiuto la Federazione svedese di biathlon che per i suoi biathleti di domani ha stanziato 10 milioni di corone svedesi (circa 860 mila Euro) per un fondo dedicato alla nuova impiantistica. Si tratta del più grande investimento nella storia della Federazione, che permetterà ai club di tutto il Paese scandinavo di avere un sostegno finanziario per costruire strutture di biathlon adeguate, sicure e sostenibili fino al 2031. Le singole società possono richiedere fondi in cinque diverse aree di sviluppo dei propri impianti e, fino ad oggi, il progetto più grande sostenuto è stata la costruzione di un poligono di 50 metri.
Grazie a questo investimento, che fa parte della Strategia 2026 della Federazione, la Svezia potrà ambire ad allargare il bacino dei propri praticanti, attraverso la creazione di più impianti e l'ammodernamento delle infrastrutture già esistenti, che potranno essere più sostenibili.
"La questione degli impianti è una delle maggiori sfide per le società sportive svedesi e il biathlon non fa eccezione. Con questo investimento compiamo un passo importante per affrontare questa sfida e offrire alle nostre società le migliori condizioni possibili per crescere e svilupparsi. In questo modo non solo supportiamo gli atleti di oggi, ma creiamo anche condizioni migliori per le generazioni future" ha dichiarato Sofia Domeij, presidente della Federazione svedese di biathlon.