Biathlon | 31 ottobre 2024, 10:15

Biathlon - Braisaz-Bouchet: "Punto a Milano-Cortina 2026. Poi il ritiro? Deciderà la mia famiglia"

Photo Credits: Dmytro Yevenko

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L’ultima stagione di Justine Braisaz-Bouchet si è dimostrata al di sopra delle aspettative. Al primo inverno dopo la pausa per la gravidanza, la biatleta francese è infatti stata capace di mettere in fila un bottino da ben 5 medaglie ai Mondiali di Nove Mesto e un 4° posto nella generale di Coppa del Mondo. Risultati che spingono la francese a riflettere sul suo futuro, riconsiderando i piani per i prossimi anni.

Il bilancio sulla stagione passata, è infatti assai positivo anche agli occhi della stessa Braisaz: “Penso che sia stata una grande stagione – confessa a Nordic Magazine –. È  stata efficace e ricca. Efficace, perché i risultati sono stati estremamente buoni. Avevo degli obiettivi e sono riuscita a raggiungerli... anche oltre le mie aspettative. In particolare, sono riuscita a lottare per la generale, cosa che non avrei mai immaginato di poter fare dopo il ritorno alle competizioni post-parto. È stata anche ricca, nel senso che ho potuto lottare per la classifica generale cercando di raccogliere punti essendo presente in ogni gara”.

Se al momento del rientro circa un anno fa la francese era convinta che la sua carriera non sarebbe durata più di altri 3 o 4 anni, ora Braisaz non se la sente di escludere un ulteriore prolungamento della sua esperienza in coppa del Mondo. “Farò un bilancio dopo le Olimpiadi del 2026 e la mia famiglia prenderà una decisione - svela la francese - Deve voler affrontare tutto questo. Non voglio parlare di sacrifici, ma tutto ruota intorno al biathlon e, a un certo punto, bisogna esserne consapevoli. Quindi tutto dipenderà dall'energia della mia famiglia, dalla mia, dalla mia motivazione e da quello che riuscirò a fare da qui ai Giochi. È ovvio che sto guardando al 2026, è il mio grande obiettivo per i prossimi due anni”.

A pesare sulla futura scelta, potrebbe essere anche la possibilità di prendere parte alle Olimpiadi di casa nel 2030, con le competizioni organizzate sulle nevi di Le Grand Bornand: “È difficile pensare al 2030 perché mancano sei anni, cioè quasi metà della carriera di un atleta.. È difficile pensare a quella data, anche se si tratta di un evento enorme e sono felice che si tenga in Francia. Vedremo, non voglio parlare troppo presto. Non sono più da sola, ho una bambina. Per il momento, lei sopporta bene le trasferte per gli allenamenti o le gare, e anche mio marito ha le spalle coperte. Per il momento guardiamo ai Giochi del 2026".

Fausto Vassoney