La squadra A femminile francese ha avuto due nuovi innesti in primavera: in sostituzione di Chloé Chevalier e Caroline Colombo, i tecnici della nazionale transalpina hanno affiancato a Julia Simon, Lou Jeanmonnot, Justine Braisaz-Bouchet, Gilonne Guigonnat e Sophie Chauveau le "novelline" Jeanne Richard, che ha al suo attivo già un podio con annessa vittoria in Coppa del Mondo, in occasione del suo debutto nel circuito maggiore a Ruhpolding in staffetta, e Océane Michelon, vincitrice della classifica generale di IBU Cup.
Le due, entrambe 22enni, hanno affrontato l'estate preparandosi accanto ad atlete di altissimo livello, che contano in carriera medaglie mondiali, olimpiche e sfere di cristallo, e insieme ai tecnici Cyril Burdet, Jean-Paul Giachino e Patrick Favre che ora ne tessono le lodi, soddisfatti della scelta fatta. In particolare, le parole di Burdet confermano quanto detto in primavera, quando la sensazione era che le due giovani atlete avrebbero contribuito positivamente alla crescita della squadra, creando quella sana competizione che ci deve essere in un ambiente di sport di alto livello.
“Sono una vera risorsa per la squadra, perché apportano molta freschezza e densità” ha spiega il preparatore atletico Burdet a Nordic Magazine, che ha potuto notare come essere le debuttanti del gruppo non abbia generato in loro alcun timore reverenziale nei confronti delle nuove compagne o, in generale, verso la nuova esperienza: "Le due hanno spinto al massimo in tutti i settori del biathlon. Lo dimostrano non solo in allenamento, ma anche in gara, sono in partita quasi ogni giorno. È un vero piacere averle nel gruppo."
Tanta ammirazione per i nuovi talenti che il biathlon francese offre al palcoscenico mondiale arriva anche da Justine Braisaz-Bouchet che ha condiviso con loro alcune parti della sua preparazione estiva, che non teme assolutamente la giovane concorrenza ed è sicura che invece tutta la squadra potrà trarre beneficio dalla loro presenza. "Hanno tanto da offrire. È molto motivante perché si tratta di persone che, con l'esperienza che acquisiranno, reciteranno molto rapidamente un ruolo di primo piano. Si crea un senso di emulazione ed è una vera forza trainante per il gruppo, soprattutto per le veterane come me. È chiaro che nel nostro gruppo c'è un'enorme concentrazione di talento. Questo è molto importante."