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Biathlon – “Nei momenti di dubbio, ho ricevuto grande sostegno”: Julia Simon racconta la sua amicizia con le biatlete norvegesi

In un team, che sia sportivo o di lavoro in generale, quando si passa tanto tempo insieme, è importante riuscire a creare un’atmosfera positiva, che possa permettere a chi ne fa parte di lavorare al meglio. Il più delle volte, però non si possono scegliere le persone che condividono un percorso lavorativo o agonistico al proprio fianco e può capitare che la migliore affinità si trovi invece con qualcuno esterno al nostro gruppo, persino con chi sulla carta è da considerare un avversario.
Questo è quello che è capitato a Julia Simon, che in un episodio del podcast Extraterrien pubblicato online nelle ultime ore, ha approfondito il suo forte e bellissimo legame con le atlete della Nazionale norvegese, ricordando in particolare il periodo difficile dell’estate 2023 quando, in seguito alla scoperta di denunce per frode con carte bancarie, in particolare da parte di Justine Braisaz-Bouchet, ha deciso di non effettuare la preparazione con la squadra francese. All’epoca, in particolare, la biathleta transalpina aveva trascorso assieme alle scandinave due settimane di allenamenti a Bessans.
"Con le norvegesi ho trovato delle vere amiche in un momento difficile” ha spiegato "andavo già molto d’accordo con loro, ma in quella circostanza abbiamo creato un legame di amicizia molto forte. Nei momenti di dubbio, ho ricevuto grande sostegno. Ho creato dei rapporti che rimarranno sempre forti anche oltre lo sport. Non sono necessariamente cose tangibili, ma saranno sempre impresse nella mia memoria."
Le immagini du questa estate della 28enne alle nozze di Tandrevold, amica di lunga data della francese con cui condivide anche lo sponsor tecnico, ora assumono una luce diversa, ancora più potente. Viene però da chiedersi se e come cambia la loro relazione quando però, in inverno, messi gli sci ai piedi ed imbracciate le carabine, c’è da sfidarsi in pista per una medaglia o un posto sul podio in Coppa del Mondo. Non molto, stando al racconto della transalpina, che ripercorre i momenti successivi alla sprint ai Mondiali di Nove Mesto, da lei vinti dominando su una concorrenza in seria difficoltà sulla neve artificiale della Vysočina Arena: del resto la migliore norvegese, Ida Lien, si era classificata solo trentesima.
"Avevano fatto una gara pessima ed è stata una grande delusione per loro. Ho cercato di contenere la mia emozione davanti ai media ma quando mi sono incontrata con loro che mi sono saltate addosso. È stato un momento bellissimo di canti, balli e pianti. Sono state le ragazze a farmi capire che ero campione del mondo dopo un periodo difficile. Erano davvero felici per me, sarebbero state massacrate nel loro Paese, ma davano l’impressione che una parte di loro avesse vinto!"

Questa amicizia, che sulla carta può sembrare improbabile visto che arriva tra persone di Nazioni notoriamente rivali, tanto al femminile quanto al maschile, ha rappresentato per Simon non solo un sostegno importante ma anche un momento di crescita personale. Nel podcast, la francese conclude con una riflessione significativa: "Non scegliamo (il nostro gruppo, ndr), ci divertiamo, ma abbiamo persone con cui abbiamo più affinità di altre. A volte si possono fare vere amicizie in altre nazioni. È ancora molto difficile, ma è bello poter scoprire un’altra cultura, un altro modo di vivere. Mi ha aiutato a imparare l’inglese e ad abbattere le barriere!"
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