Dopo gli ottimi risultati ottenuti dal movimento giovanile dello sci di fondo italiano nella passata stagione, è stato confermato nel ruolo di direttore tecnico del settore giovanile della nazionale italiana. La scorsa primavera, Paolo Rivero ha incassato la meritata fiducia da parte della FISI visto l’ottimo lavoro svolto, nonostante sia entrato in carica a stagione quasi iniziata soltanto nel mese di giugno 2023. Con la nazionale juniores ormai ben avviata, grazie all’ottimo lavoro e all’affiatamento dei tecnici Matteo Betta, Stefano Corradini e Fabio Pasini, il giovane allenatore e dirigente della Valle Maira ha deciso di lavorare in maniera più approfondita sulla base, stando tanto a contatto con i Comitati. Un lavoro che porta avanti contemporaneamente al suo ruolo di responsabile degli istruttori nazionali di sci di fondo della Coscuma.
Buon pomeriggio Rivero. Mi sembra che in questa stagione abbiate optato per la continuità.
«Abbiamo organizzato la stagione sulla base della struttura dello scorso anno. Ciò non per gli ottimi risultati ottenuti sul campo, ma perché crediamo tantissimo in questo modo di lavorare. Alla fine siamo partiti con il nostro progetto appena da un anno, abbiamo provato a cambiare tante cose a livello organizzativo e la squadra juniores ha fatto davvero molto bene, grazie al grande entusiasmo e professionalità di Betta, l’esperienza di Corradini e l’esempio di Fabio Pasini. Siamo partiti con il piede giusto e ora vogliamo continuare a fare un bel lavoro. Ovviamente vincere, come accaduto lo scorso anno, è sempre bellissimo per il nostro movimento, ma l’obiettivo principale deve essere mettere fieno in casina e guidare questi giovani in vista dell’ingresso nel mondo senior».
Nella passata stagione vi sono stati gli highlights della vittoria mondiale di Maria Gismondi, le medaglie di Artusi e Ghio, oltre che della staffetta mista. Il bilancio è però positivo anche per tanti altri motivi.
«Si parla spesso delle medaglie, ma è stato davvero degno di nota in particolare il bel lavoro fatto con gli atleti che partivano più indietro in classifica e hanno avuto miglioramenti importanti. Da Cuc a Rigaudo, da Marit Folie, che forse sta vedendo ora quanto è stato prodotto lo scorso anno, alla stessa Beatrice Laurent, che ha ottenuto risultati forse oltre le nostre aspettative. Tutti abbiamo creduto tanto in questo progetto e i risultati si sono visti. Ora andiamo avanti con la stessa mentalità, cercando di fare un bel lavoro, ottimizzando le criticità che abbiamo rilevato e provando anche qualcosa di diverso per cercare sempre di migliorare. Vedremo come andrà. Sono tranquillo, vedo di nuovo un bel gruppo affiatato».
Ovviamente non guardate solo alla nazionale juniores.
«Certamente, gli occhi sono puntati anche sugli atleti di interesse nazionale, con i quali abbiamo già fatto tre raduni, che sono stati ancora più produttivi rispetto allo scorso anno. Il meccanismo del gruppo AIN ricomincia a girare e sono contento anche della partecipazione dei comitati, perché fino adesso abbiamo sempre avuto due tecnici di comitato a rotazione. È un’ottima occasione per conoscere gli atleti, capire come si allenano e le loro potenzialità. Grazie alla presenza del gruppo AIN, possiamo valutare questi atleti anche al di là delle classifiche, perché vedendoli in allenamento e nella quotidianità si scoprono di loro molte più cose. Inoltre vi è anche l’opportunità di parlare con gli allenatori dei comitati, per conoscere la linea di ognuno e migliorare grazie al confronto».
Come si può ulteriormente implementare il vostro sistema? Ha colto le criticità da migliorare?
«Come già accaduto in estate, in linea di massima anche il prossimo anno faremo solo dei piccoli aggiustamenti. Bisogna aspettare per capire l’effettiva efficacia di un progetto. Ma al di là delle nazionali giovanili, ho approfittato di questi mesi per incontrare soprattutto la base del nostro sci di fondo. Oltre ai tecnici incontrati in occasione dei raduni AIN, ho avuto un ottimo e produttivo meeting a Milano con tutti i responsabili tecnici di comitati e corpi sportivi. Due giorni che hanno rappresentato un’ottima occasione per noi dello staff FISI di presentare con estrema trasparenza il nostro progetto e come vogliamo far lavorare, allenare e motivare i ragazzi. Anche i tecnici dei corpi sportivi e dei comitati hanno presentato i propri progetti e le iniziative intraprese per cercare di migliorare le proprie realtà.
Ho poi girato molto l’Italia negli ultimi mesi incontrando tecnici, comitati e sci club. Ho constatato una disomogeneità tra tutte le aree geografiche dello sci di fondo. Ognuno ha problemi diversi, chi ha tanta neve e pochi atleti, altri l’opposto, qualcuno che non ha tecnici, altri che al contrario non hanno soldi per pagarli. Vi sono poi aree dove la collaborazione con la scuola funziona benissimo ed altre dove logistica e orari scolastici non combaciano. Ciò rende ovviamente più difficile trovare una strada unica per migliorare la base del nostro movimento. Ora sto cercando di fare un quadro generale per ottimizzare il supporto della FISI verso i comitati. Non è facile, ma il lavoro per aiutare la base è fondamentale per far arrivare atleti di buon livello nelle categorie under 18 e under 20.
È un compito importante ed è giusto da direttore del settore giovanile che lo faccia. Lo scorso anno, essendo partiti tardi e dovendo avviare un progetto nuovo, ero più orientato a dare una mano alla nazionale juniores, ma ora grazie ai nostri tre tecnici, il meccanismo è ben collaudato e posso concentrarmi su tutto il resto».
La stagione 2024/25 ha in programma anche il Mondiale di Schilpario. Una bella opportunità per gli atleti e per il nostro movimento.
«Schilpario sarà una bella vetrina per gli atleti che potranno correre il Mondiale juniores in Italia. Veniamo da alcune stagioni nelle quali la nostra squadra si fa sempre notare nelle competizioni internazionali giovanili, quindi sarà ancora più bello avere l’evento nel nostro paese. Ovviamente ci sarà qualche tensione in più, dovuta alla volontà di fare bella figura. Faremo il possibile per arrivare pronti all’evento, poi vedremo cosa accadrà.
Sicuramente penso che dal punto di vista dell’organizzazione, il Comitato di Schilpario e la FISI Bergamo stanno facendo grandissimi sforzi su tutti i livelli. Abbiamo anche due tecnici FISI direttamente impegnati nel Comitato Organizzatore, che sono Renato Pasini e Corrado Vanini. Sarà un evento all’altezza di una grande competizione come questa».
Oltre al suo ruolo di dt del settore giovanile, è anche responsabile degli istruttori di sci di fondo della Coscuma. Che novità ci sono?
«Lo scorso anni siamo riusciti finalmente a organizzare un nuovo master istruttori, il primo dopo otto anni, permettendoci così di avere ben dodici nuovi istruttori. Ora è nel pieno dei lavori l’aggiornamento del nuovo portale di formazione FISI pubblicato la scorsa settimana, al quale possono accedere tutti i maestri di sci italiani e gli allenatori. Nell’area sci di fondo vi sono ancora alcuni capitoli vuoti sui quali stiamo lavorando. Abbiamo registrato dei video su tutti i movimenti tecnici di sci di fondo che saranno pubblicati nelle prossime settimane.
Abbiamo formato un gruppo di lavoro che sta creando contenuti tecnici e didattici nuovi. Partivamo da un’ottima base di partenza, il testo del 2011, del quale bisogna aggiornare poco. Piuttosto stiamo cercando di aggiungere quei contenuti, quelle skills utili a futuri maestri di sci e allenatori nell’ambito dell’insegnamento della tecnica.
Il lavoro è portato avanti dai referenti dei sottogruppi di lavoro, creati due anni fa su diversi temi, ed è formato da me, Alessio Giancola e Lara Peyrot, rappresentanti istruttori nella commissione Coscuma della FISI, Andrea Zattoni, Erik Benedetto, Armin Kasslatter, Barbara Moriggl, Christian Cusini e Magda Genuin. Inoltre, ci fa consulenza tecnica, come memoria storica del testo precedente, Sepp Chenetti. È un bel gruppo di istruttori, che hanno competenze ed esperienze in ambiti diversi».