I Campionati Francesi Estivi di biathlon, andati in archivio nel weekend presso lo stadio Florence Baverel di Arçon, hanno dato indicazioni importati verso la stagione invernale. Non solo le vittorie di Chloé Chevalier e Julia Simon e la doppietta firmata Quentin Fillon-Maillet, il weekend francese ha permesso anche alle categorie giovanili di mettersi in mostra. Particolarmente piacevole è il verdetto arrivato dalla categoria Under 22, nella quale Amandine Mengin – reduce da alcune stagioni non semplicissime – ha firmato la doppietta sprint-pursuit.
Come riportato da Nordic Magazine, infatti, la classe 2004 aveva confessato all’inizio dell’estate di aver attraversato un periodo difficile a livello psicologico: “Mentalmente ho molto da migliorare perché mi sto auto-sabotando. Non sto facendo i tiri che dovrei fare, il che mi penalizza, e non sto sciando alla mia velocità. Ho troppa paura”. Una paura che la giovane biatleta sembra essere riuscita a spazzare via nell’ultimo weekend di gara: “Sono andata nel modo più semplice possibile e senza necessariamente fissare un obiettivo. Ne sono uscita ancora più felice perché le mie gare hanno ampiamente superato le mie aspettative. Sono molto orgogliosa e felice”.
Ma non sono solo le due vittorie a portare l’attenzione sulla giovane francese, bensì il risultato globale considerando la classifica assoluta, nella quale Mengin ha chiuso al 6° posto in entrambi i format, a ridosso delle migliori atlete della nazionale. “Quando sono stata informata nell’ultimo giro della sprint, non avevo capito che stavo gareggiando per la top 10 generale. Pensavo fosse la top 10 U22 quindi non ero molto contenta. È stato al traguardo che mi è stato detto che ero sesta… nella generale. Ho capito subito, ma non me n’ero resa conto! Mi sembrava incredibile”. E invece era tutto vero, così come non lo è stata la riconferma nella pursuit: “Sapevo di non avere margini di errore per mantenere la posizione, ma ho cercato di non mettermi pressione perché era una gara per imparare e orientarmi. Ho gestito lo stress molto bene e sono riuscita a fare quello che sapevo fare meglio. È stata una gara vincente al 100%”.
I segreti di Mengin? Tanto talento sicuramente, ma anche i consigli di Véronique Claudel (madre di Paula Botet), campionessa olimpica nella staffetta di Albertville 1992 e attualmente allenatrice del tiro del club di Mengin. “Con lei, ci concentriamo sui dettagli che sono importanti e ci consentono di cambiare la situazione con un colpo”, spiega Mengin.
Ora per lei si prospetta un inizio di stagione da protagonista che prima la porterà con il suo gruppo di lavoro ad allenarsi a Livigno a inizio novembre, per poi spostare l’attenzione selle gare. L’obiettivo rimane centrare una convocazione per gare di livello internazionale, dove manca dagli EYOF di Vuokatti 2022 in cui vinse una medaglia di bronzo nell’individuale.
Biathlon – La nuova baby-stella francese Amandine Mengin: dalle insicurezze al doppio titolo nazionale U22 ad Arçon
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