I primi atleti delle discipline invernali stanno già incominciando a lasciare gli skiroll a favore degli sci, ma il grande "boom" avverrà a novembre, quando tutte le squadre tradizionalmente organizzano raduni su neve e le varie nazioni organizzano gli opening stagionali, in particolare nel Nord Europa dove le temperature rigide e la neve arrivano in anticipo.
Il 1° novembre, ad esempio, la squadra maschile di sci di fondo si recherà a Idre, con l’unica eccezione di Erik Valnes, che ha chiesto e ottenuto una deroga per poter invece allenarsi a Muonio.
Il 1° novembre, ad esempio, la squadra maschile di sci di fondo si recherà a Idre, con l’unica eccezione di Erik Valnes, che ha chiesto e ottenuto una deroga per poter invece allenarsi a Muonio.
Il 28enne sceglie da anni la località nel nord della Finlandia per prepararsi alla tradizionale inaugurazione della stagione norvegese a Beitostølen. È lì che nel 2018, da campione del mondo U23 sprint in carica, il mondo dello sci di fondo ha potuto saggiare appieno il suo talento quando ha vinto la sprint in classico davanti ad un "certo" Alexander Bolshunov. Da allora ha vinto diverse gare in Finlandia all’inizio di novembre, incluso lo scorso anno.
“Non si può cambiare qualcosa che ha funzionato così bene. Ho presentato un’ottima richiesta e ho ricevuto il via libera dall’allenatore. Ho passato sei mesi a lavorare su quella domanda ad Arild Monsen” ha detto Valnes all’agenzia di stampa NTB durante la conferenza stampa a Oslo la scorsa settimana, come riporta Nettavisen. Per Valnes, che viene dal nord della Norvegia, la Finlandia è anche più pratica logisticamente rispetto a Idre, che si trova nella Dalarna, regione nel sud della Svezia. Un’altra motivazione dietro questa scelta è sicuramente legata al fatto che, tradizionalmente, Muonio è la destinazione privilegiata di molte squadre nazionali di sci di fondo, che preferiscono sfruttare la località finlandese anche per acclimatarsi al clima pienamente invernale che troveranno di lì a poche settimane in quel di Ruka per la prima tappa di Coppa del Mondo, a differenza di piste più a sud che potrebbero non godere dello stesso innevamento perfetto.
"Ci saranno atleti provenienti dal nord della Norvegia e probabilmente anche finlandesi, tedeschi e italiani. Probabilmente ci sarà qualche volto familiare con cui allenarsi. Il sito in sé non è il massimo, ma le condizioni di solito sono buone."
La preparazione del norvegese è stata finora ottima ed è questo, a suo dire, che fa la differenza sulle ottime prestazioni di inizio stagione, più che località prescelta per l’allenamento sulla neve. Quest’anno però, per la prima volta, l’inverno porta una novità: per la prima volta, lo sprint non sarà la gara più importante. Ai Mondiali di Trondheim, Valnes punterà sulla 10km in classico.
"La sprint è lì nella mia testa e voglio farla, ma devo ammettere onestamente che c’è qualcosa di speciale nella 10 chilometri che mi eccita di più. È un po’ più vicina a quello che era lo sci di fondo in origine, e con lo sviluppo che ho avuto su questa distanza, è molto motivante" Il fondista non nasconde di avere ambizioni di vittoria iridata da questo punto di vista, nonostante non abbia fatto grandi cambiamenti nel suo allenamento per essere al massimo "Ho fatto bene su questa distanza in passato, e l’anno scorso ho fatto risultati buoni con entrambi i bastoncini rotti e altri problemi. Anche se il mio allenamento non è cambiato, c’è qualcosa che riguarda l’aspetto mentale”
"La sprint è lì nella mia testa e voglio farla, ma devo ammettere onestamente che c’è qualcosa di speciale nella 10 chilometri che mi eccita di più. È un po’ più vicina a quello che era lo sci di fondo in origine, e con lo sviluppo che ho avuto su questa distanza, è molto motivante" Il fondista non nasconde di avere ambizioni di vittoria iridata da questo punto di vista, nonostante non abbia fatto grandi cambiamenti nel suo allenamento per essere al massimo "Ho fatto bene su questa distanza in passato, e l’anno scorso ho fatto risultati buoni con entrambi i bastoncini rotti e altri problemi. Anche se il mio allenamento non è cambiato, c’è qualcosa che riguarda l’aspetto mentale”