La preparazione di Eric Perrot procede spedita. Dopo un periodo di lavoro in altura a Lavazè, durante il quale Fondo Italia ha anche avuto la possibilità di intervistarlo, il biatleta francese ha raggiunto i compagni a Prémanon, dove ha proseguito con il lavoro ad alta quota in vista dei campionati francesi di skiroll in programma nel weekend ad Arçon. Interpellato dai colleghi di Nordic Magazine, il biatleta transalpino ha raccontato il suo stato di forma, proiettandosi anche all’ormai vicino inizio della stagione invernale.
Dando un giudizio complessivo sull'ultimo periodo di preparazione, il francese parla di sensazioni positive: “Complessivamente abbiamo fatto l'intero raduno tra i 2.000 e i 2.200 metri, che è il buon compromesso per non accumulare troppa fatica e lavorare in altitudine. Il fisico risponde abbastanza bene. Sicuramente la stanchezza è tanta, ma è normale! Dal punto di vista di Arçon, penso e spero che sarà una fatica positiva”.
Entrando nello specifico a proposito del periodo a Prémanon, Perrot aggiunge: “Dato che il tempo a Prémanon non era molto bello, è stato un po’ difficile allenarsi, spiega. La motivazione non era al massimo perché il tempo incide necessariamente sul morale. Nonostante tutto, mi piace lavorare e dare il massimo”.
Passando dalle gare di Arçon, Perrot potrà avere alcune risposte importanti in vista dell'inverno: “Dopotutto, non mancano molti giorni di gare prima dell'inverno, anche se questi sono i punti chiave da tenere in considerazione nella preparazione. È qui che proviamo il nostro piano di biathlon che metteremo in atto in inverno. Questi sono allenamenti molto specifici, per me è importante ottenere dei parametri di riferimento”.
Infine, il francese ribadisce le belle sensazioni provate, pur ammettendo che attende impaziente il confronto con avversari di livello internazionale: “È un momento in cui abbiamo un po’ di competizione nelle gambe, quindi posso dire che le cose stanno andando bene e che mi sento nella giusta direzione, penso di aver davvero fatto progressi su molti punti. Allo stesso tempo non ho i parametri di riferimento della Coppa del Mondo e degli stranieri. Non so se sono riuscito ad aumentare di un altro livello o se è stata solo la mia immaginazione. C’è sempre questa incertezza e questo piccolo dubbio dell’autunno mi piace, è avvincente. Sono fiducioso e molto soddisfatto della mia preparazione”.