Fondo Italia ha incontrato il biathleta norvegese Vetle Sjaastad Christiansen, che è ormai a tutti gli effetti di casa a Passo di Lavazè, in Val di Fiemme, dove la Nazionale è in questi giorni in raduno in alta quota, ospite presso il Dolomiti Apart & Rooms. Un mix di elementi ideali hanno reso la località fiemmese, con la pista di skiroll e il poligono a 1.808 s.l.m., una delle mete fisse e predilette degli atleti scandinavi, che la scelgono ormai da diversi anni per perfezionare la propria preparazione, addirittura prolungando il soggiorno oltre i tempi stabiliti dai tecnici.
Una ricerca della forma perfetta che è inevitabile per gli atleti di punta di un movimento tanto ampio e che offre un "ricambio" potenzialmente ad ogni gara, mettendo in discussione anche atleti che altrove sarebbero inamovibili ma che in Norvegia sentono il fiato sul collo di talenti enormi provenienti da serie cadette. Inevitabile che una situazione del genere metta a dura prova la serenità mentale degli atleti ed è per questo motivo che per Christiansen è importante parlare ai giovani della salute mentale, ricordare loro che queste dinamiche vanno vissute con calma e leggerezza. La stessa leggerezza che gli "impone" di vivere la sua vita lontana dal biathlon senza prendersi troppo sul serio.
Quando però si tratta di scendere in pista, pochi fanno sul serio quando e più del 32enne: già in ottima forma oggi, dopo le due vittorie individuali dello scorso inverno, il biathleta di Geilo si pone come obiettivo quello di battere il migliore di tutti, il suo compagno di squadra Johannes Thingnes Boe, operazione che ritiene fattibile con la giusta preparazione.
L’intervista che trovate di seguito è in inglese ma può essere seguita in lingua italiana attivando i sottotitoli cliccando sulla barra degli strumenti in basso a destra sull’apposito tasto.
Una ricerca della forma perfetta che è inevitabile per gli atleti di punta di un movimento tanto ampio e che offre un "ricambio" potenzialmente ad ogni gara, mettendo in discussione anche atleti che altrove sarebbero inamovibili ma che in Norvegia sentono il fiato sul collo di talenti enormi provenienti da serie cadette. Inevitabile che una situazione del genere metta a dura prova la serenità mentale degli atleti ed è per questo motivo che per Christiansen è importante parlare ai giovani della salute mentale, ricordare loro che queste dinamiche vanno vissute con calma e leggerezza. La stessa leggerezza che gli "impone" di vivere la sua vita lontana dal biathlon senza prendersi troppo sul serio.
Quando però si tratta di scendere in pista, pochi fanno sul serio quando e più del 32enne: già in ottima forma oggi, dopo le due vittorie individuali dello scorso inverno, il biathleta di Geilo si pone come obiettivo quello di battere il migliore di tutti, il suo compagno di squadra Johannes Thingnes Boe, operazione che ritiene fattibile con la giusta preparazione.
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