Lo scorso inverno Jules Lapierre è stato incoronato "re" dell'Alpe Cermis quando ha tagliato per primo il traguardo nella giornata finale del Tour de Ski. La sua estate però non ha avuto un andamento altrettanto positivo, avendo dovuto seguire un programma differenziato durante il recente raduno della squadra francese di fondo a Font-Romeu, in quanto alle prese con un infortunio, qualcosa a cui purtroppo sembra essere piuttosto abituato.
"Sono piuttosto fragile, ho spesso piccoli dolori, piccole tendiniti" ha raccontato a Le Dauphiné il 28enne durante il media day della Federazione Francesi di sci lunedì scorso ad Annecy "in questo momento ho una tendinite ischiatica che mi impedisce di fare skiroll in classico intensamente e di correre. Mi faceva male prima del raduno e ha continuato a farmi male, quindi ho dovuto prendermela con calma. Non è ancora guarita, ma ho l'impressione che vada migliorando."
Il fondista di Saint-Pierre-de-Chartreuse prosegue la sua preparazione con grande attenzione, senza strafare, con il supporto del tecnico dei Blues, Thibaut Chêne; si tratta, in fin dei conti di un lavoro di equilibrio. "Cerchiamo il limite di ciò che posso fare senza farmi troppo male. Dobbiamo trovare carichi di lavoro sufficienti per avere un buon livello in inverno, ma che il mio corpo possa sostenere"
Il fondista riesce comunque a restare positivo in vista dell'inverno imminente, visto che, suo dire è già passato per imprevisti simili, se non peggiori. "Sono un po' in ritardo, ma niente di drammatico" ha rassicurato. Per questo motivo, il suo obiettivo per la nuova stagione alle porte, Lapierre confida di poter alzare l'asticella sia in termini di ambizioni che di preparazione "lavorando con un un po’ più di intensità e un po’ più in soglia e facendo più volume di allenamento aumentando le ore”. Nonostante i problemi fisici, gli occhi sono puntati sui Mondiali di Trondheim ”con lo skiathlon, la staffetta e la 50 chilometri. Per tutta l'estate abbiamo lavorato con queste gare in mente!"
Abile scalatore, come ha dimostrato in Val di Fiemme, un altro obiettivo a cui puntare potrebbe essere quello pettorale di miglior scalatore per il Tour de Ski. "Rimettere una maglia a pois a fine stagione potrebbe essere carino. Abbiamo già percorsi difficili, ma di sicuro non direi di no, ma sta alla FIS pensarci. Sembra che lo stiano facendo al Tour de Ski aggiungendo una seconda salita meno ripida a Dobbiaco. Sarebbe bello e diventerebbe chiaramente un obiettivo."