Eetu Nousiainen fu una delle "vittime" dell’ultima tappa di Coppa del Mondo di salto con gli sci a Planica. Mentre l’azzurro Giovanni Bresadola fu protagonista di una caduta nel Team Event, il finlandese si è procurato una rottura del legamento crociato (stessa diagnosi del trentino) ad inizio weekend, durante la qualificazione della prima delle due gare individuali del finale sloveno.
Una caduta che, oltre ad un intervento chirurgico, ha portato in dote al 27enne di Kuopio una lunga sosta forzata dalle competizioni. Ora dopo quasi 7 mesi, il finlandese si sta lentamente riprendendo e può iniziare a ragionare su un ritorno sul trampolino. "La stima iniziale era che sarei stato in grado di tornare a saltare in nove mesi dopo l’operazione, cioè dopo il nuovo anno. Ora sembra che potrei saltare già a metà dicembre” ha rivelato all’emittente finnica Yle News.
Una caduta che, oltre ad un intervento chirurgico, ha portato in dote al 27enne di Kuopio una lunga sosta forzata dalle competizioni. Ora dopo quasi 7 mesi, il finlandese si sta lentamente riprendendo e può iniziare a ragionare su un ritorno sul trampolino. "La stima iniziale era che sarei stato in grado di tornare a saltare in nove mesi dopo l’operazione, cioè dopo il nuovo anno. Ora sembra che potrei saltare già a metà dicembre” ha rivelato all’emittente finnica Yle News.
Gestire un infortunio che richiede tanto tempo per recuperare, l’atleta seguito da Igor Medved sta cercando dei lati positivi da cui osservare una situazione sicuramente non facile da gestire mentalmente oltre che fisicamente. "La cosa migliore del periodo post-operatorio è che sono riuscito a perdere peso. Prima di allora, era difficile per me scendere sotto un certo peso. Avevo un po’ di muscoli nelle braccia, ma stando molto sul divano i muscoli “extra" sono spariti. Ora il mio peso è di 64 kg. Cerco di allenarmi in modo che i muscoli non tornino” ha spiegato il saltatore, precisando che in inverno di solito il suo peso si aggirava intoro ai 67-68 kg.
Poter partecipare ai Mondiali sarebbe sicuramente un sogno, ma è più realistico pensare che il grande evento che lo aspetta non è quello del prossimo inverno in Norvegia, bensì quello del 2026 in Italia per le Olimpiadi. "Naturalmente vorrei andare ai Mondiali ed essere nella migliore forma possibile ma molte cose saranno più chiare quando tornerò in pista. Sarebbe anche bello iniziare a Planica per smaltire i brutti ricordi”
Si sa del resto quanto la componente mentale è fondamentale in uno sport estremo come il salto con gli sci, dove la fiducia nello scendere giù per il trampolino o atterrare a decine se non centinaia di metri di distanza non è così scontato.