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Biathlon – La rabbia di Bouthiaux (DT Francia) contro l’IBU: “Regole antisportive, è come se avessero deciso di zavorrare gli atleti migliori”

Non si placano nel mondo del biathlon le polemiche per le modifiche effettuate dall’IBU nel sistema di partenza per le gare "a cronometro". A prendere la parola è Stéphane Bouthiaux, direttore delle squadre francesi di biathlon, che si dice sorpreso ed amareggiato per questa decisione: allenatore della prima ora di Martin Fourcade, non ha mai visto la federazione internazionale prendere una decisione sbagliata, ma sente che questa lo sia, su tutta la linea, complicata anche dal fatto che quella che è una vera e propria rivoluzione avviene a ridosso dei prossimi Giochi Olimpici e a soli due mesi prima dell’inizio della nuova stagione, quando di solito, invece, una riforma tanto impegnativa viene generalmente lasciata all’inizio di un nuovo quadriennio olimpico.
Ancora una volta, come altri atleti e allenatori hanno fatto prima di lui, si punta il dito sulla mancanza di meritocrazia che sarebbe insita in questa riforma: gli atleti, secondo questa linea di pensiero, hanno conquistato sul campo il diritto di scegliere il gruppo di partenza.
"Siamo totalmente contrari a questo nuovo sistema di partenza, che è totalmente illogico” ha dichiarato a Nordic Magazine "con il vecchio sistema i migliori atleti conquistavano il diritto di scegliere il proprio gruppo di partenza, dopo aver faticato in passato partendo alla fine della gara lontano dai migliori. A poco a poco, si sono fatti strada per acquisire quello che prima era un diritto."
Con il nuovo sistema, che confina gli atleti migliori – che entreranno a far parte del cosiddetto Gruppo Rosso – da metà gara in avanti, essi non potranno più beneficiare delle migliori condizioni del tracciato, di minor tempo trascorso dall’azzeramento e di un’attesa inferiore nell’anello di riscaldamento. 
"Con questo nuovo sistema, è come se avessero deciso di zavorrare gli atleti migliori per rendere il livello di tutti gli atleti più omogeneo. Penso che sia assolutamente scandaloso. Ho detto chiaramente alle persone con cui abbiamo parlato all’IBU che ero contrario a questo progetto. In effetti, la commissione atleti era contraria, così come i rappresentanti degli allenatori, e mi risulta che anche metà della commissione tecnica fosse contraria. Nonostante ciò, hanno fatto passare queste regole, che sono assolutamente antisportive. Ce ne occuperemo, ma nonostante tutto sono arrabbiato con l’IBU. Spero che questa sia l’ultima volta che prendono una decisione sbagliata."

La decisione comunque non è definitiva: questo cambiamento verrà testato nelle prime tre settimane di Coppa del Mondo, al termine del quale sarebbe stata fatta una valutazione per decidere se il nuovo sistema debba essere mantenuto, anche nei Campionati Mondiali.
"Spero che questo periodo dimostri quanto sia difettoso e del tutto antisportivo il loro sistema" afferma il DT transalpino, che però teme le falle di un periodo di prova così breve "Inizieremo a Kontiolahti, dove dovrebbe fare freddo e la pista reggerà, quindi sarà facile trarre una conclusione positiva…aspetto di vedere cosa succederà a Oberhof, Ruhpolding o Le Grand-Bornand se le condizioni saranno come quelle di qualche anno fa. Non appena le temperature saranno sopra lo zero, la pista si deteriora automaticamente. Il problema è che il numero 16 del mondo può iniziare con il numero 16 e il numero 1 con il numero 75. È mezz’ora di differenza! Se si verificano condizioni come quelle degli ultimi Campionati del Mondo, è una vera catastrofe"
Nemmeno l’idea di optare, in caso di gara con condizioni meteo difficili, per un sistema che ponga i top 15 della classifica generale in una posizione di "teste di serie", facendoli partire nel primo gruppo, convince Bouthiaux al 100%. "Nella giuria ci sono tre rappresentanti dell’IBU e due allenatori. A seconda degli allenatori sorteggiati, la situazione si adatterà ad alcuni di loro, come le Nazioni senza atleti di punta. E poi, perché la giuria possa farlo, le condizioni dovrebbero essere più che catastrofiche e il meteo sicuro, perché questa decisione deve essere presa il giorno prima della gara, prima del sorteggio. Anche in condizioni stabili, inoltre, è uno svantaggio partire indietro!"
Ormai, però, il dato è tratto. Pur nella rabbia per non essere stati ascoltati nonostante, secondo quanto racconta, la maggior parte delle parti coinvolte in questo dialogo fossero sfavorevoli, ora è tempo di chiudere questo capitolo e consentire agli atleti, già abbastanza scossi e danneggiati da questa situazione, di approcciare l’inizio della stagione nel modo migliore possibile. 
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