La Norvegia del salto con gli sci, reduce da una stagione al di sotto delle aspettative, vuole rimettersi in piedi e guardare al futuro con ottimismo. Dopo chiusura del caso Stöckl, con i tanto chiacchierati attriti che hanno portato all’addio del tecnico austriaco dopo 13 anni di collaborazione, inizia l’era di Magnus Brevig. Il nuovo capo allenatore, già da tempo al fianco di Stöckl in nazionale, ora è ufficialmente alla guida della squadra norvegese, alla quale proverà a trasmettere i suoi principi. Il nuovo ciclo, in ogni caso, sembra essere partito con il piede giusto: “Mi alleno bene con Magnus, come ho fatto per tutti questi anni”, sostiene Johann André Forfang in una lunga intervista rilasciata a Dagbladet. Proprio Fofang che nell’ultima stagione è stato il migliore dei suoi, centrando un 7° posto nella generale di Coppa del Mondo.
Inevitabilmente, nell’approcciarsi al nuovo corso, non può che emergere qualche differenza rispetto all’anno scorso. E infatti è proprio Fofang a rimarcarlo: “Sì, c'è una leggera differenza. Non voglio soffermarmi troppo su quello che è stato, ma Magnus sta interpretando molto bene il ruolo. Guida la nave con mano ferma e sembra che sia cresciuto con il nuovo incarico. Segue molto da vicino ed è "pratico" con i nostri allenatori quotidiani. Ciò significa che c'è meno differenza tra gli allenamenti quotidiani e i raduni con la Nazionale”.
Non può mancare un riferimento agli attriti con Stöckl, i quali non sono mai stati chiariti fino in fondo dai diretti interessati. Questa volta, tuttavia, Forfang ammette che i problemi riscontrati in precedenza riguardassero principalmente la comunicazione all’interno della squadra: “Volevamo una migliore comunicazione tra allenatori e una migliore comunicazione tra atleti e allenatori. Magnus sa cosa vogliamo noi atleti. Lo ha preso sul serio. Penso che tutti lo sappiano. Se in questo ora c’è differenza rispetto a quando c’era Stöckl? SÌ. E questo è il punto: in definitiva, questo era il motivo principale per cui volevamo qualcosa di nuovo”.
Nonostante il clima non esattamente disteso che ha caratterizzato gli ultimi mesi della scorsa stagione, Forfang assicura che ora si respira un’aria assolutamente pacifica all’interno del team norvegese: “Non noto nulla di particolare. Quando incontro le persone, sono tutte positive. Ne sono molto felice. È un'esperienza completamente diversa stare tra la gente, rispetto a quello che succede su Facebook”.
In effetti, anche i rapporti con Stöckl – che nel frattempo è diventato direttore tecnico della Polonia – si sono assolutamente normalizzati: “Sono felice che la situazione lavorativa di Alexander abbia funzionato. Noi abbiamo un nuovo sistema e lui ha un nuovo lavoro, sento che tutti sono pronti a guardare avanti. Sarebbe bello se lo facessero anche le persone che hanno a cuore il salto. Soprattutto quando tutte le parti in causa sono andate avanti”, conclude Forfang con riferimento a chi, ancora oggi, aizza le polemiche andando contro gli interessi della stessa nazionale. Il saltatore norvegese poi prosegue con gli stessi toni: “È comprensibile che le persone siano molto attaccate emotivamente alla vecchia gestione. Ma se vogliono fare il tifo per la Polonia, allora non credo che fossero lì per fare il tifo per noi saltatori norvegesi. Se sei un tifoso di una squadra di calcio e l'allenatore lascia, non seguirai l'allenatore nella squadra successiva”.
In conclusione, c’è anche spazio per parlare delle difficoltà economiche della federazione, che a inizio stagione si era vista costretta a dover chiedere un contributo economico agli atleti salvo poi tornare sui suoi passi grazie all’inserimento di un nuovo sponsor: “Stiamo lottando con l’aspetto economico, il denaro viene risparmiato continuamente. Ma dal punto di vista puramente sportivo, ovvero il modo in cui lavoriamo sul salto e collaboriamo come squadra, funziona molto bene. Abbiamo creato le condizioni per il successo”.