Sono passati tre anni da quando Ondřej Moravec ha detto addio alle competizioni, chiudendo una lunga carriera nel biathlon che l’ha portato dal 2003 al 2021 a raccogliere grandi soddisfazioni, con la conquista di diverse medaglie mondiali e olimpiche, tra cui spicca l’oro iridato a Kontiolahti 2015 nella staffetta mista. Dopo tre anni molte cose sono cambiate e Moravec si è cimentato in diversi ruoli (tra cui anche uno da commentatore durante i Mondiali di Nove Mesto), fino ad approdare nel suo nuovo incarico da allenatore della Repubblica Ceca, posizione che ricopre – tra gli altri – insieme all’italiano Luca Bormolini.
Prima di approdare in seno alla squadra ceca, tuttavia, Moravec è stato impegnato in diverse iniziative, tra cui una in particolare dedicata alla promozione dello sci alpinismo nelle scuole: “Sono stati tre anni durante i quali ho sentito che prima o poi sarebbe arrivato qualcosa di nuovo - confessa il ceco ai canali dell'IBU - In questo periodo ho iniziato con un amico con cui facevo escursioni il progetto 'Ski Mountaineering for Schools', che si è rivelato un discreto successo. È stata una nuova sfida per me poiché la mia esperienza era sempre stata nello sport. Ho dovuto anche adattarmi a lavorare con le persone in un ambiente in cui le regole non erano così rigide come nello sport, il che all'inizio è stato difficile, ma ho imparato ad adattarmi. Lo sci alpinismo è sempre stata una passione, quindi quando il mio amico mi ha invitato a unirmi a lui non ho esitato”.
Quello di "Ski Mountaineering for Schools" è infatti un progetto molto caro a Moravec, che negli ultimi anni si è impegnato in questa missione, volta a dare conoscenze teoriche e pratiche per la pratica dello sci alpinismo nelle scuole. Diviso in due sezioni (una rivolta agli insegnanti e l’altra agli studenti), il corso portato avanti dall’ex biatleta si affianca tuttora al suo ruolo da allenatore della nazionale: “In qualità di co-fondatore e presidente dell'associazione, ho intenzione di rimanere coinvolto nel progetto ma avrò una presenza fisica molto minore. Negli ultimi due anni sono stato presente a quasi tutti i corsi, ma in futuro altri prenderanno il mio posto”.
Ora però, dopo un’apparizione nelle vesti di atleta alla Vasaloppet 2024, Moravec è pronto a concentrarsi al 100% sul suo ruolo da allenatore, con focus specifico sulla squadra maschile, che guida insieme a Michael Málek: “È stata un’esperienza fantastica, ma in qualche modo insolita. Conosco bene l'ambiente, ma avevo aspettative diverse. La sfida più grande è il divario generazionale: alcuni atleti hanno quasi 20 anni in meno e questa differenza si vede. Sto cercando di capire come pensano per motivarli e guidarli meglio. Sanno cosa vogliono e come allenarsi, ma rimodellare la loro mentalità è il nostro obiettivo principale. Non siamo stati soddisfatti delle ultime due stagioni, in particolare al poligono, che è una questione che dura da tempo. Quest’anno ci concentreremo molto sulla tecnica dello sci, lavorando a stretto contatto con l’esperto norvegese Per Torvik, sono rimasto colpito dalla collaborazione. Dopo i Campionati mondiali estivi, abbiamo deciso di spostare maggiormente l'attenzione sul tiro, quindi trascorrerò più tempo al poligono durante i prossimi raduni”.
Proprio con riferimento all’esperienza ai Mondiali Estivi di Otepää, Moravec ha poi aggiunto: “Se ero teso? Sorprendentemente no. Prima della prima competizione, ho detto agli atleti di prenderla sul serio, poiché un Campionato del mondo è un Campionato del mondo, che sia estate o inverno, non c’è spazio per le prove. Allo stesso tempo, li ho incoraggiati a goderselo e a usarlo come trampolino di lancio per il futuro. Metà della squadra ha fatto bene ed è uscita soddisfatta; l'altra metà ha avuto momenti più difficili. Questa è la realtà del coaching: è difficile che tutto funzioni allo stesso tempo per tutti. Rafforzare l’intero team è uno dei nostri obiettivi principali”.
Riguardo infine agli obiettivi per la stagione che verrà, Moravec è convinto che la cosa migliore sia procedere per step graduali: “Ciascuno degli atleti della squadra ha dimostrato il proprio potenziale di successo nel corso della propria carriera. Ma come dico sempre, sul podio ci sono solo tre posti disponibili e raggiungere quel livello è incredibilmente difficile. Il mio obiettivo chiaro è migliorare la precisione del tiro e costruire gradualmente la coerenza. Inizialmente non sapevo come raggiungere questo obiettivo, ma una volta compreso il processo, diventa la chiave per raggiungere un maggiore successo”.