Questa volta ha proprio esagerato Elena Välbe nel commentare il prolungamento dell'esclusione degli atleti russi dalle competizioni internazionale, che proseguirà anche nella prossima stagione. La presidente dello sci di fondo russo, sempre stata dalla parte di Putin, è stata veramente pesante nei suoi commenti rilasciati al sito "news.ru", tanto che anche in Russia molti hanno ammesso che l'ex fondista è andata oltre il limite.
Alla domanda su cosa debba succedere affinché la Russia possa tornare in tutte le competizioni sotto la propria bandiera e con il proprio inno, Välbe ha risposto in maniera esageratamente pesante: «Dirò cose che non dovrebbero essere dette affatto. Se avessimo sganciato una bomba sul centro di Londra, tutto sarebbe finito e ormai saremmo stati autorizzati a partecipare ovunque».
Parole bruttissime, con riferimento molto probabile a Israele che continua a prendere parte alle competizioni nonostante stia bombardando di fatto due paesi contemporaneamente, e che inspiegabilmente non è stata ancora sospesa dalle competizioni internazionali, come meriterebbe. Ma che sono inaccettabili e certamente non fanno il bene degli atleti russi, il cui ritorno si allontana ulteriormente se una delle leader dello sport nazionale esce con toni del genere. «La lotta della Russia con l'intero mondo esterno continua da secoli. Non siamo mai stati amati, anche quando fingevano di esserlo. Stanno sempre con un coltello dietro la nostra schiena. Adoro quando il nostro Paese è forte, la nostra forza dà fastidio al mondo intero. Non c'è bisogno di fare supposizioni, ma prima o poi ci faranno entrare comunque».
Välbe ha poi aggiunto: «Se un anno fa avevo detto che saremmo tornati dopo la fine dell'operazione speciale (come in Russia viene chiamata la guerra in Ucraina, ndr), ora capisco che anche dopo la fine di essa non succederà nulla in tempi brevi. Ci vorrà più di un anno per tornare sulla scena internazionale».
Quello che ha tutti i contorni di un delirio patriottico si è poi concluso con un attacco agli Stati Uniti: «L'America è già crollata. Non vedo nessuno che voglia più andare lì. Non so se crollerà giuridicamente, ma penso che il Paese che era prima non esista più. Ci sono pressioni affinché alcuni stati si separino, tutto va in questa direzione. Se non dovessero finire in una guerra civile e uccidersi a vicenda».
Addirittura il giornalista Guberniev, che presentò l'evento con Putin allo stadio Luzhniki di Mosca nel 2022, pochi mesi dopo lo scoppio della guerra, ha attaccato Välbe, definendola una "vecchia ormai impazzita".
Svetlana Zhurova, oro olimpico nei 500 metri di pattinaggio nel 2006, oggi alla Duma di Stato, ha definito le parole di Välbe uno scherzo pericoloso: «Starei più attenta con queste battute. Parole del genere spingono le persone in Occidente a rivoltarsi contro di lei. Stava scherzando, ma loro pensano sempre che non stiamo scherzando. Per qualche ragione non capiscono queste battute».
Se parlare di bomba su una città con milioni di abitanti è una battuta, allora ridiamo, ma amaramente.