Sci di fondo - 28 settembre 2024, 12:06

Sci di fondo - Pellegrino celebra il ritorno di Cogne in Coppa del Mondo: "Bellissimi ricordi, quella data sarà cerchiata in rosso per me"

Photo Credits: Stefano Jeantet

La notizia dell’ufficializzazione della tappa di Cogne, che prende il posto di Nove Mesto na Morave nel calendario della Coppa del Mondo di sci di fondo, è accolta con grande entusiasmo da tutto il mondo dello sci di fondo italiano. A gioire sono in particolare gli atleti, tra i quali non possono di certo mancare i valdostani, che potranno riaccogliere nella loro regione il massimo circuito dopo 6 anni. Se Francesco De Fabiani ha già raccontato a Fondo Italia l’emozione di tornare a gareggiare nella località che nel 2019 gli regalò un magnifico 2° posto, ora è anche Federico Pellegrino a dire la sua, in un’intervista rilasciata alla FISI.

L’azzurro, impegnato a Oberhof dove ieri ha conquistato la sprint dei Campionati Tedeschi, non può che rallegrarsi del fatto che potrà tornare a correre sulla pista che l’ultima volta gli aveva regalato una splendida vittoria nella sprint, proprio davanti a De Fabiani: “Direi che Valle d’Aosta, Cogne e Federazione Italiana Sport Invernali hanno fatto un bel favore alla FIS recuperando una tappa che rischiava di saltare e voglio ringraziarle pubblicamente. Quando ho saputo dell’ufficializzazione mi sono venuti subito alla memoria i bellissimi ricordi di quella sprint di qualche anno fa vissuta dallo sport italiano, con una doppietta che rimane negli annali”.

Non solo il risultato, nel 2019 a colpire Pellegrino e tutti gli atleti in gara fu la grande cornice di pubblico, accorsa in massa per assistere a un evento che in Valle d’Aosta mancava da tanti anni: “Il pubblico accorso quel giorno numeroso lungo il percorso – prosegue Pellegrino – si meritava un altro evento di quel genere”. Inutile dire che il fondista residente a Gressoney farà di tutto per esserci e provare a rivivere le emozioni dell’ultima volta: “È ovvio che quella data dovrà essere cerchiata con un circoletto rosso”, conclude Pellegrino.

Fausto Vassoney