La parola sorprendente è quella che meglio descrive i Campionati norvegesi estivi di biathlon che si sono svolti a Lillehammer lo scorso fine settimana. Le due gare, una sprint e una mass start, hanno incoronato in entrambi i casi Johan-Olav Botn campione norvegese, mentre i big della Nazionale, che in inverno sono capaci di monopolizzare le zone alte della classifica di Coppa de Mondo, sono stati relegati nelle retrovie. Il miglior piazzamento, in tutt’e due le gare, è stato il settimo posto: Sturla Holm Lægreid lo ha ottenuto il sabato nella sprint, mentre nella giornata di domenica è Tarjei Bø a portarlo a casa.
Un risultato simile, anche se in estate, con altri tre atleti rimasti a casa con malanni o acciacchi fisici, non può far altro che creare malumori e chiacchiere nell’ambiente sportivo norvegese, che si chiede se il lavoro svolto dalla squadra Élite sia effettivamente appropriato. A muovere le prime critiche è su TV2 Ole Einar Bjørndalen, che senza mezzi termini parla di delusione: "I risultati sono sorprendenti e preoccupanti. Metà della squadra non si presenta e non credo di aver mai visto un risultato così scarso in un Campionato nazionale di biathlon estivo a mia memoria. La squadra élite potrebbe avere un po’ di lavoro da fare prima dell’inizio della stagione. Non si possono più permettere altri ‘giri’ di malattia collettiva”
L’ex campione di biathlon non è per completamente disfattista e cerca di analizzare le cause che possono aver portato ad una prestazione così negativa. La squadra A maschile si è allenata duramente nella settimana che ha preceduto le gare di Lillehammer, con sessioni intense martedì, mercoledì e giovedì, come confermato anche da Johannes Dale-Skjevdal, e questo potrebbe aver messo a dura prova gli atleti.
"È già successo in passato. In allenamento sii è creato un buon ‘flow’ e una buona forma. Poi hanno avuto un venerdì tranquillo e hanno gareggiato sabato e domenica, ma qui abbiamo tre malati e tre sottoperformanti, quindi il programma deve essere stato piuttosto duro. Deve essersi trattato di un buon allenamento competitivo ma credo che lo abbiano sfruttato male” ha dichiarato Bjørndalen a Dagbladet, più preoccupato però dalle malattie che gli atleti stanno sviluppando durante i raduni, visto che non è la prima volta che accade e questo potrebbe essere un fanalino di allarme per la regolarità della preparazione "Non ci si dovrebbe ammalare in quota. Se ci si ammala in quota o prima, è difficile poi portare a termine un programma ottimale”
Ad ogni modo il 50enne ex "re" del biathlon, non vuole fasciarsi la testa troppo presto. "Se si guarda solo ai risultati, sono preoccupato, ma sapendo quanto sono abili i loro allenatori e quanta esperienza hanno in squadra, sono sicuro che saranno in grado di recuperare e rimettersi in forma" conclude "sono tecnici e a atleti che sanno che devono fare le cose per bene se vogliono essere pienamente preparati per il weekend di apertura a Sjusjøen. Sarà emozionante vedere come gestiranno la Coppa del Mondo quando arriverà."
Biathlon – Bjørndalen critico dopo i risultati del fine settimana con i big della Nazionale: “I risultati sono inquietanti”
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