Si scalda la questione legata al processo di centralizzazione dei diritti televisivi e del marketing messo in atto dalla FIS negli ultimi mesi e contrastato da diverse federazioni nazionali. Proprio nei giorni in cui vanno in scena a Zurigo i FIS Autumn Meetings, che saranno l’occasione per discutere anche la questione diritti, NRK rende noto che la Germania, così come aveva già fatto anche l’Austria, ha intentato una causa ai danni della FIS per la decisione di accentrare i diritti televisivi togliendo di fatto questa specifica dalle mani delle federazioni.
“Nelle regole della concorrenza internazionale era precedentemente stabilito che i diritti appartenessero alle confederazioni nazionali. Con le modifiche apportate quasi da un giorno all'altro, la situazione è cambiata a nostro svantaggio”, afferma a NRK Stefan Schwarzbach membro della Federazione Tedesca di Sci. Il riferimento è alla decisione messa in atto dal Consiglio FIS lo scorso 26 aprile, con la stipula di un accordo con Infront per la centralizzazione dei diritti tv.
Una decisione, quella sostenuta fortemente dal presidente FIS Johan Eliasch, che aveva fin da subito incontrato lo sfavore di diverse federazioni, riunitesi in un gruppo di cooperazione chiamato Snowflake per rivendicare il proprio diritto di partecipare alle discussioni sui diritti tv. Tra le nazioni interessate c’era l’Austria, che, come avevamo già raccontato, aveva poi deciso di fare causa alla FIS. Ora, all’Austria si aggiunge anche la Germania.
“In definitiva, si tratta della linfa finanziaria delle federazioni nazionali. Per questo motivo ci stiamo difendendo legalmente. Altrimenti, non vogliamo aggiungere i nostri diritti a questo trend di centralizzazione” sentenzia Schwarzbach. Una presa di posizione netta che, si legge, potrebbe spingere le federazioni addirittura a rifiutarsi di ospitare le gare di Coppa del Mondo, in quanto poco redditizie viste le minori entrate che otterrebbero dai diritti televisivi”.
Dalla sua parte, la FIS risponde attraverso le parole di un membro che sceglie di rimanere anonimo, ma che controbatte alla Germania sulle colonne di NRK: “Le nazioni devono seguire i regolamenti se vogliono organizzare gare di Coppa del Mondo. La federazione tedesca ha avuto l'opportunità di presentare ricorso contro la decisione al congresso FIS di giugno. Non lo hanno fatto, e questo dice tutto. Le azioni legali mirano solo ad acquisire più potere nelle trattative e a danneggiare non solo la FIS, ma anche la reputazione di questo sport”.
In conclusione, saranno quindi cruciali gli incontri che in questi giorni si terranno a Zurigo in occasione dei meeting autunnali. Incontri da cui si potrebbero anche attendere cambi di rotta della FIS, come potrebbero essere invece riconfermate le stesse decisioni prese ad aprile. L’augurio è che la strada del dialogo possa portare a una soluzione che soddisfi entrambe le parti in causa. La Germania, in tal senso, si dice aperta al dialogo, seppur rimanendo ben salda sulle proprie pretese: “Nelle ultime settimane – aggiunge Schwarzbach – sono stati alcuni passi avanti e colloqui riguardo l'accordo tra le confederazioni nazionali e la FIS. Ma la condizione più importante è che i diritti restino nelle mani delle confederazioni. Pertanto le norme devono essere riportate a prima del 26 aprile, data in cui i nostri diritti ci sono stati tolti con la forza”.