Biathlon | 23 settembre 2024, 09:15

Biathlon - Perrot dopo la pursuit vinta a Prémanon:"Ho spinto dall'inizio alla fine, senza pensarci troppo"

Biathlon - Perrot dopo la pursuit vinta a Prémanon:"Ho spinto dall'inizio alla fine, senza pensarci troppo"

Eric Perrot vince in rimonta la pursuit del Biathlon Summer Tour di Prémanon, scalando il podio dalla 4ª piazza di partenza e prendendosi così il primo posto sul circuito di Les Tuffes. Il transalpino, capace di battere Quentin Fillon-Maillet e Oscar Lombardot, si è reso protagonista di una prova da 3 errori complessivi al poligono, impreziosita da una prestazione solida sugli skiroll. Intervistato da Nordic Magazine, Perrot ha detto la sua sulla gara e sulle sensazioni provate in pista.

A proposito del risultato, il francese non può che dirsi soddisfatto: “Sono contento, ho gestito la mia gara abbastanza bene, per lo più ho spinto dall’inizio alla fine senza pensarci troppo. Sugli sci il fisico c'era e questa è una buona notizia. Per la maggior parte del tempo ero solo, all'inizio avevo Émilien (Jacquelin, ndr) nel mirino, ma anche dopo sono riuscito a tenere il ritmo, il che è molto positivo”

Scendendo nello specifico, Perrot analizza la propria prestazione, dando particolare rilievo alla forza e la potenza espressi nel fondo: “Sento di essere cresciuto nella forza. Anche se ho esagerato un po' in alcuni tratti più difficili, riesco a trovare forza ed energia. Sono soddisfatto anche del tiro, penso di aver fatto progressi, ho incontrato qualche difficoltà nelle ultime settimane e anche un po' all'inizio della gara, ma alla fine è andata abbastanza bene”.

Infine, il vincitore della pursuit si sofferma sull’importanza della motivazione e della fiducia in se stessi: “Devi davvero essere in grado di avere fiducia in te stesso e non pensare troppo. Quando arriva la stanchezza, devi dirti che la sentono anche gli altri. Questo è quello che ho pensato durante l'ultimo giro, ero in testa e avevo la capacità di arrivare fino alla fine, quindi ho continuato a spingere”.

Fausto Vassoney