C’è malumore tra gli atleti norvegesi delle discipline invernali. La Federazione norvegese di sci (NSF) ha infatti aumentato il prezzo della patente di sci, una licenza che comprende anche l’assicurazione annuale che fornisce una copertura per gli infortuni sportivi sia in allenamento che in gara, e viene applicata a tutti gli atleti a partire dai 13 anni. L’aumento riguarda tutte le discipline, ma è lo sci alpino ad aver subito la stangata più pesante, con l’importo passato da 1.900 (160 Euro) a 4.200 NOK (360 Euro), mentre lo sci di fondo ha registrato uno dei maggiori aumenti in termini percentuali (126%).
Il consiglio di amministrazione federale ha approvato l’aumento dei prezzi il 27 agosto; la ragione sarebbe da rintracciare in un deficit del sistema di licenze che per il periodo dal 2021 al 2024 ammonta a 4,2 milioni di corone norvegesi (circa 357mila Euro) come si legge verbale della NSF.
"L’aumento del prezzo della licenza di sci è dovuto a un aumento significativo degli infortuni e al fatto che il livello dei premi assicurativi è stato troppo basso nel tempo. Ci sono molti altri sport che stanno subendo un aumento significativo dei premi. Anche i tempi di attesa nel sistema sanitario pubblico contribuiscono a rendere le assicurazioni sportive più appetibili" scrive la NFS sul suo sito web.
Se in un primo momento la Federazione, contattata dall’agenzia di stampa norvegese NTB non ha voluto rilasciare dichiarazioni, oggi è intervenuto sulla questione il segretario generale Arne Baumann, il quale fa presente che questo aumento è legato alle maggiori spese sostenute dalla NSF nei confronti delle compagnie assicurative e che la frequenza e il livello di gravità degli infortuni hanno determinato gli aumenti elevati delle singole discipline. "I canoni di copertura sono cresciuti notevolmente negli ultimi anni, insieme a un forte aumento del numero di infortuni coperti dal sistema” ha dichiarato alla NTB, ammettendo però che l’aumento eccessivo da un anno all’altro avrebbe potuto essere evitato "ora c’è un grosso aumento, perché il livello dei premi è stato troppo basso a lungo. Si può dire che la federazione ha ‘sovvenzionato’ gli atleti negli ultimi anni per oltre 4 milioni di corone norvegesi."
Baumann non sminuisce la legittima preoccupazione di genitori e società sportive relativamente al reclutamento degli atleti più giovani, che le difficoltà economiche tengono sempre più lontani dallo sport, ma ricorda che tra i ruoli della federazione c’è anche quello di avere una gestione finanziaria oculata. Per questo motivo, come riporta il quotidiano VG, è stato disposto un fondo per gli atleti in difficoltà economiche, che potranno richiedere un contributo per il pagamento della licenza.
"È una preoccupazione importante, ed è per questo che la NSF ha istituito un fondo per coloro che hanno problemi finanziari. L’obiettivo è garantire che il minor numero possibile di persone sia escluso e che possano continuare a praticare il loro sport e avere una buona assicurazione quando praticano uno sport con un rischio di infortunio” conclude Baumann.
Molti operatori del settore però non possono fare a meno di ribadire che le conseguenze di questo aumento, nonostante l’aiuto messo a disposizione, potrebbero essere pesanti per la pratica sportiva. Il timore è che questa iniziativa possa portare, in un periodo già molto difficile un po’ ovunque per l’economia domestica di molte famiglie, all’abbandono dello sport da parte di giovani talenti.
"È positivo che esistano queste misure, ma per molte famiglie è un passo importante da compiere” afferma Arild Olsen, padre dello sciatore alpino Alexander Steen Olsen e direttore sportivo dello sciclub Kjelsås Alpine di Oslo "È necessario fare qualcosa per ridurre i costi del passaggio dallo sport infantile a quello giovanile. Devono essere prese delle misure. Per molti ragazzi non è più possibile praticare sporto e questo vale per diverse discipline: stanno diventando solo per le persone abbienti"